L’Ue batte un colpo sui dazi. Dopo aver cercato di compiacere Donald Trump, assecondando ogni richiesta dal riarmo all’esenzione per le compagnie Usa della Global minimum tax, Bruxelles prova a dare un segno di vita nella guerra commerciale con Washington. Le capitali Ue sembrano voler inasprire la loro posizione nei negoziati, chiedendo di cancellare completamente le tariffe doganali, eliminando dall’accordo quadro il riferimento a dazi al 10%, finora ritenuti accettabili. Almeno dal governo italiano.
Secondo quanto scrive il Financial Times, il commissario Ue per il Commercio, Maros Sefcovic, domani a Washington potrebbe adottare una linea più dura del previsto, chiedendo che l’accordo preveda una riduzione dei dazi reciproci del 10% e di quelli settoriali più elevati. Anche la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, sembra spingere in questa direzione, mentre Washington punterebbe a un accordo su più fasi: prima rimarrebbero in vigore alcuni dazi e poi proseguirebbero i negoziati per ridurli ulteriormente.
L’Ue in cerca di un accordo
Sefcovic incontrerà domani il segretario al Commercio Usa, Howard Lutnick, e il rappresentante al Commercio, Jamieson Greer, con l’obiettivo di siglare un accordo di principio in vista della scadenza, imminente, del 9 luglio, giorno in cui termina la sospensione dei dazi. Bruxelles sembra quindi aver cambiato idea sulla posizione da tenere: fino a ieri mattina l’ipotesi più probabile era quella di accettare dazi universali al 10%, magari in cambio di una riduzione delle tariffe in alcuni settori chiave. Intanto, spiega il Financial Times, anche l’amministrazione Trump sta ridimensionando le sue ambizioni, puntando a intese limitate per evitare il ritorno delle tariffe dal 9 luglio. Mentre in Italia il governo, da Antonio Tajani ad Adolfo Urso, ritiene “accettabile” e con un “impatto limitato” una percentuale al 10%.
Powell si difende: Nessun taglio per colpa dei dazi di Trump
Ma sui dazi a tenere banco è anche lo scontro tutto in casa Usa. Il presidente della Fed, Jerome Powell, da tempo nel mirino di Trump, ha contrattaccato. “Se non ci fossero stati i dazi di Trump, avremmo già tagliato di nuovo i tassi”, dice al Forum Bce, replicando di fatto alle critiche del presidente Usa proprio sul mancato taglio dei tassi. La Federal Reserve, spiega Powell, ha optato “per una posizione di attesa” con i dazi, “considerando che tutte le previsioni d’inflazione sono salite”. “L’economia Usa – prosegue il ragionamento Powell – è in una situazione solida e la cosa prudente da fare è aspettare e vedere cosa faranno queste misure. Per ora aspettiamo”.