Il governo ha violato le regole Ue esercitando i poteri del golden power sul caso Unicredit-Banco Bpm e il rischio è che quel decreto ora venga revocato. Di fronte alla bocciatura della Commissione Ue, però, il governo continua a restare in silenzio. Così come il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, invitato dalle opposizioni a riferire in Parlamento sul caso. Nella lettera inviata dalla Commissione all’Italia sul golden power applicato nella tentata scalata di Bpm da parte di Unicredit, si spiega che l’esecutivo comunitario è arrivato alla “conclusione preliminare che l’Italia ha violato l’articolo 21 del Regolamento Concentrazioni”.
Golden power a rischio, la Commissione Ue pronta alla revoca
Bruxelles ha invitato il governo a presentare le sue osservazioni entro 20 giorni lavorativi e poi – se la conclusione preliminare fosse confermata – potrebbe adottare una decisione ordinando di “revocare senza indugio il decreto”. Che vorrebbe dire addio al golden power. La violazione contestata dalla vicepresidente della Commissione, Teresa Ribera, riguarda i paragrafi 2 e 4 dell’articolo 21 del Regolamento europeo in tema di concorrenza. Viene contestata l’adozione del decreto senza comunicazione preventiva alla Commissione, violando gli “obblighi di comunicazione previsti”. Inoltre il decreto sul golden power “è contrario alle norme dell’Ue sulla libera circolazione dei capitali, alla competenza esclusiva della Bce” e anche “alla legislazione sui servizi finanziari”.
Una critica viene rivolta al governo anche per non aver spiegato, nella sua risposta a Bruxelles, perché l’operazione comporterebbe un “rischio per la sicurezza pubblica”, oltre a non aver chiarito perché sarebbe compatibile con le prescrizioni europee. Punti ritenuti non verosimili da Bruxelles, secondo cui non ci siano questioni relative alla sicurezza in campo. Inoltre la Commissione ha invitato Palazzo Chigi a organizzare una riunione telefonica, ma in due casi – ad aprile e maggio – non ha neanche ricevuto risposta.
Intanto il governo è scomparso. Pd, M5s e Più Europa chiedono a Giorgetti di riferire in Aula dopo la “figura barbina” con la bocciatura di Tar e Commissione, come definita da Benedetto Della Vedova (+Europa). Giorgetti spiega che replicherà citando la sentenza del Tar, mentre Gianmauro Dell’Olio (M5s) mette sotto accusa il “ruolo del governo nel risiko bancario solo per favorire alcuni privati”, mentre il Pd, con Bruno Tabacci, parla di uso del golden power “così strumentale da mettere il governo in una situazione di totale conflitto di interesse”.