Cinque anni di rapporti frequenti, discussioni, scambi, richieste d’aiuto. Tutti via chat. Da una parte del telefono, il sindaco di Milano, Beppe Sala. Dall’altra, l’architetto Stefano Boeri, già candidato sindaco del Pd nel 2011, teoricamente un interlocutore del Comune nei tanti progetti seguiti in città, una controparte. Boeri è anche il presidente della Triennale, nonostante sia stato gravato dal Gip da una misura interdittiva che gli vieta di trattare con la Pubblica amministrazione per un anno, perché ritenuto responsabile di aver pilotato un concorso pubblico (del Comune) per la Biblioteca Beic.
Sala e Boeri indagati entrambi
Le chat, dicevamo, sono quelle che vanno dal 2018 al 2023 finite nell’ultima inchiesta della procura sull’urbanistica, dove sia Sala che Boeri sono indagati. Entrambi per l’affare Pirellino, del quale Boeri era il progettista per conto della Coima, società dell’immobiliarista Manfredi Catella (anch’egli indagato). In quei cinque anni di messaggi sindaco e archistar discutono di tutto: dalle torri che dovrebbero spuntare a Cadorna, allo stadio di San Siro. Scambi che appaiono molte cose, tranne rapporti di lavoro committente-prestatore d’opera…
“Non posso fare spuntare torri dove oggi non c’è nulla”
Come la conversazione del 22 febbraio 2022, a proposto del progetto della copertura dei binari di Cadorna: “Ciao. Vi ricevo volentieri ma ti premetto che il progetto che mi ha fatto vedere politicamente non mi sento di portarlo avanti. Ho fatto tutta la campagna sul tema della “rigenerazioni” e non posso fare spuntare torri dove oggi non c’è nulla”, scrive Sala. “Poi (mia personalissima opinione avendo abitato lì) non penso che per i residenti lo stato attuale delle cose sia un problema. Con chi verresti, in ogni caso?” domanda Sala a Boeri, che risponde: “Capisco. La mia idea è di fare al posto dei binari un grande parco 3 (ettari, ndr) e un quartiere per giovani. E sede Accademia Scala su Mario Pagano. Ma certo bisognerebbe fare ragionare promotori (che sono gli stessi di piazzale Loreto) e io non ho abbastanza forza. Verrei con Masseroli (ex assessore all’urbanistica della giunta Moratti, ndr) e Balducci ma se vuoi ci vediamo prima x poterti spiegare bene progetto”. Sala ribatte: “Meglio prima io, te e Tancredi (Giancarlo, attuale assessore all’Urbanistica, indagato anch’egli, ndr). Ok, faccio fissare?”. E Boeri risponde: “Benissimo”.
La rabbia di Boeri per la bocciatura del suo San Siro
Ma è su San Siro che i due si confrontano spesso: l’archistar il primo marzo 2023 scrive “Quando vuoi ci sentiamo su stadio. Ciao” e in precedenza (23 febbraio 2023) si esprimeva così: “So che vedi Scaroni e Furlani. Se ci sentiamo prima ti passo qualche riflessione ciao”. E ancora: “Settimana prossima – digita il 5 gennaio 2023 – se vuoi ti porto proprietari area ex piste allenamento Snai interessati a realizzare stadio. Ciao”.
Ma è a settembre 2019 che la questione Meazza esplode, quando cioè il progetto di Boeri per San Siro viene bocciato e l’architetto si sfoga col sindaco: “Per lo stadio mi sembrano folli. Siamo stati esclusi, perché non rispettavamo i parametri del master plan presentato a luglio dalle società – scrive l’architetto in chat a Sala il 10 settembre 2019 -. Da quando presentare un master plan equivale a farlo approvare? E ancora: noi abbiamo rispettato le loro richieste ma abbiamo modificato master plan per migliorare gli spazi per il quartiere, ad es creando un parco di 20ha (ettari) e distanziando lo stadio dalle case. E adesso il nostro contributo diventa invisibile… davvero incredibile. Attenzione che si crea un grave precedente di sostituzione di interessi privati e decisioni private ai criteri di informazione e scelta – del Comune – basati sull’interesse collettivo. Beppe per me il caso è chiuso, perdere concorsi è del tutto normale…ma ti segnalo che qui la cosa è diversa. Un abbraccio”.
“Ora vediamo cosa fare. E mi stanno mettendo in difficoltà” la risposta dell’amico Sala.
Il litigio per il lavoro di Michela
Ma i due, a volte, litigano… Come nel caso il 3 gennaio 2021, quando Boeri e sindaco hanno un acceso scambio di opinioni sulla nomina di una persona, tale “Michela”, che sta valutando una proposta di lavoro dopo, avere assunto un impegno col Comune. Sala appare contrariato: “Ok, ma io non sto ad aspettare le decisioni degli altri, perchè devo tutelare gli Enti per cui lavoro. Tutto qui. E poi, ha detto sì a un incarico istituzionale due settimane fa. Mai vista una cosa del genere”.
Boeri ribatte: “Sinceramente non capisco, essendo che non c’è una decisione ma un’opportunità che ti è stata subito evidenziata. Dunque? Ripeto che non c’è nulla al momento, se non un opportunità per lei da valutare e come succede nella vita le opportunità vanno valutate a 360° e rispettate. E comunicate a chi può valutarle, come lei ha fatto. Tu e io lo abbiamo sempre fatto cosi mi pare. In questo caso poi nulla è deciso”.
Ma Sala, sempre più contrariato, replica: “Io no. Non so tu. Ma ho lavorato con fedeltà per Pirelli- Telecom per 23 anni. Ho preso in mano Expo e l’ho portato fino alla fine. Del Comune è inutile che ti dica. No, non sono così. Se prendo un impegno lo porto a termine. Mica pretendo che tutti siano come me. Ma è mio diritto circondarmi di persone che sappiano capire che non esiste mollare un incarico dopo 15 giorni?”. Scaramucce tra amici.