San Siro, il caso della bocciatura del Meazza per gli Europei. Che non arriva dall’Uefa ma dalla Figc con un documento sulle asserite carenze dell’impianto

Come ricostruito da La Notizia sentendo l’Uefa, il documento sull’inidoneità di San Siro arriva dalla Figc che tra i consiglieri annovera l’Ad dell’Inter Marotta

San Siro, il caso della bocciatura del Meazza per gli Europei. Che non arriva dall’Uefa ma dalla Figc con un documento sulle asserite carenze dell’impianto

“San Siro senza requisiti Uefa: niente Euro 2032. La soluzione è il nuovo stadio”, titolava il 19 luglio scorso la Gazzetta dello sport. E dietro a lei, tutti i quotidiani sportivi e non. “Ieri (giovedì 18 luglio, ndr) si è svolta a Palazzo Marino una riunione che ha visto al tavolo i due club milanesi, primo cittadino, Figc e Uefa. Oggetto all’ordine del giorno: la situazione del Meazza in vista dell’Europeo 2032, che l’Italia ospiterà assieme alla Turchia. Conclusioni? Pessime: l’attuale impianto milanese (…) non ha i requisiti, non è adeguato agli standard Uefa e non potrebbe quindi ospitare la rassegna calcistica continentale”, spiegava il quotidiano sportivo. Una notizia che, di rilancio in rilancio, di titolo in titolo, da “San Siro non rispetta i requisiti Uefa“, si è trasformata in “la Uefa boccia San Siro“, perché inadatto per ospitare il campionato europeo.

San Siro bocciato: un punto a favore della vendita

Un equivoco che nessuno si è preso la briga di smentire, anche perché agli occhi dell’opinione pubblica si è trattato di un grande punto a favore del sindaco Sala e dei due fondi speculativi Usa che vogliono giungere alla cessione di stadio e aree, nonostante la crisi dovuta all’inchiesta sull’urbanistica che due giorni fa ha portato alle dimissioni dall’Assessore Giancarlo Tancredi. Inoltre, la stessa Gazzetta riportava che non sarebbe bastata una ristrutturazione per soddisfare i requisiti Uefa, ma sarebbe necessario assolutamente un nuovo impianto.

Non esiste alcun report della Uefa

Dall’uscita dell’articolo a oggi sia il Comune sia i club non hanno commentato né smentito. Tutto bene quindi? Non tanto, perché nessuno, al di fuori dei partecipanti a quella famosa riunione (sindaco Sala, club, Beppe Marotta, Figc e Uefa), ha mai potuto accertare come fosse originata la bocciatura del Meazza.

La Notizia ha così chiesto direttamente alla Uefa se esitesse un documento e cosa dicesse esattamente. E abbiamo scoperto che non esiste alcun documento firmato dalla Uefa circa l’inidoneità dello stadio di San Siro per gli Europei di calcio.

Il documento preparato dalla Figc, che non è un ente terzo

Ma ne esisterebbe un altro, predisposto dalla Federazione Italiana Gioco Calcio – che come vedremo in questa partita non è priva di interessi – ed era rivolto a club e Comune, cioè a coloro che vogliono vendere/acquistare il Meazza. Inoltre, uno dei partecipanti all’incontro, Marotta, è Amministratore delegato dell’Inter (possibile compratore dello stadio), nonché consigliere federale della Figc (che ha redatto il report…).

La dichiarazione della Uefa

Come dichiarato a La Notizia dalla stessa Uefa: “Il documento è stato predisposto dalla Figc solo per i club e per il Comune. Non è pubblico e non contiene solo le scadenze da qui a luglio 2026, elencando i 130 requisiti necessari per ospitare l’evento”. Uefa aggiunge: “I requisiti sono Uefa, l’interlocuzione diretta è Figc. Noi osserviamo, aiutiamo e facilitiamo”. Un rapporto tra Fgci e Comune, quindi, con la Uefa spettatore interessato.

Al Comune non risulta alcun documento

Raggiunto dal nostro giornale, ieri, dal Comune hanno fatto sapere che “non esistono lettere, o almeno non risulta alcun documento. Durante la riunione ci è stata comunicata questa cosa”. Cosa curiosa, visto che Milan e Inter, in base alla convenzione sull’affitto dello stadio Meazza, hanno chiari obblighi manutentivi. Quindi, palazzo Marino dovrebbe avere  tutto l’interesse (in quanto proprietario dell’impianto) di sapere se le supposte mancanze sono imputabili agli attuali “inquilini”, cioè i club…

Che cosa non torna

Quindi, ricapitolando: primo, non è stata la Uefa a “bocciare” San Siro, visto che si è limitata a ricordare quali sono i parametri richiesti a tutti gli stadi per le competizioni europee. Parametri che il San Siro attualmente possiede, essendo classificato in “Categoria 4”, che, in base alla “UEFA Stadium Infrastructure Regulations – Edition 2025”, gli consente di ospitare tutte le finali dei massimi tornei europei.

Tanto che San Siro era stato scelto per ospitare la semi-finale di Champions dell’anno scorso e la finale di Champions League del 2027, proposta respinta al mittente da Sala perché, secondo i suoi piani e secondo quelli dei club, l’anno prossimo lo stadio dovrebbe essere in fase di smantellamento. Del resto, sarebbe abbastanza incomprensibile che la Uefa reputasse un impianto idoneo a ospitare la finale della massima competizione europea per club, ma inadatto per una qualsiasi partita del Campionato Europeo!

La sfida dell’Italia contro la Turchia per avere le partite migliori

Ma perché la Figc dovrebbe certificare che lo stadio italiano più conosciuto al mondo è inadatto? Una spiegazione potrebbe risiedere nel braccio di ferro in atto tra la Federazione italiana guidata da Gabriele Gravina e quella turca per ottenere le partite più importanti del campionato europeo. E che vede la Turchia avvantaggiata, vista l’età media dei suoi impianti. Inoltre, all’interno della Federazione, due club come Milan e Inter hanno un peso enorme. Così per la Federazione avere uno stadio nuovo col nome San Siro significherebbe portare a casa la finale del torneo. Oppure, altra ipotesi, possono essere stati decisi parametri più stingenti solo per Euro 32, ma allora anche gli altri stadi italiani sarebbero a forte rischio di inagibilità, a partire dall’Olimpico di Roma. ma nessun allarme è stato lanciato in questo senso fino a oggi.

Secondo: il report è stato preparato dalla Figc, che tra i suoi consiglieri annovera il presidente dell’Inter, possibile acquirente del Meazza. Terzo, il Comune conferma di non avere a sua disposizione alcun report sulla “bocciatura” di San Siro. Quarto, lo stesso Comune non ha controllato se tra le asserite mancanze vi sono responsabilità dei club.

Insomma, una versione assai diversa da quella rilanciata dai giornali e arrivata all’opinione pubblica.