Da spettatrice a Washington, l’Ue tenta di ritagliarsi un ruolo in Ucraina. Con le solite ricette: più armi a Kiev a altre sanzioni a Mosca

Acquistare più armi e Kiev presto nell'Ue. Sono le conclusioni del Consiglio Europeo sull'Ucraina, che Trump non vuole nella Nato

Da spettatrice a Washington, l’Ue tenta di ritagliarsi un ruolo in Ucraina. Con le solite ricette: più armi a Kiev a altre sanzioni a Mosca

“L’Ue sostiene fermamente il popolo ucraino e il presidente Volodymyr Zelensky“; “l’Ucraina è stata e rimarrà in cima alle agende dei leader nelle prossime settimane e nei prossimi mesi, mentre continuiamo a sostenere gli sforzi per una pace giusta e sostenibile”; “stabiliremo nuove sanzioni alla Russia”.

Sono i tre punti stabiliti ieri durante l’incontro in videoconferenza del Consiglio europeo, dedicato ai colloqui di Washington di lunedì. Una riunione, l’ennesima, organizzata per tentare di tirare le somme di una giornata confusa, durante la quale l’Unione Europea ha svolto più che altro un ruolo da comprimaria.

Costa vuole Kiev nella Ue

Il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa, al termine dell’incontro, ha detto che il processo di adesione dell’Ucraina all’Unione europea deve andare avanti e ha ribadito che l’Europa deve partecipare a qualsiasi negoziato di pace insieme all’Ucraina, alla Russia e agli Stati Uniti, perché “è in gioco la sicurezza dell’intero continente”.

“Sebbene ci sia ancora molto da fare e non ci siano garanzie di successo”, ha aggiunto, “la sola possibilità di un incontro bilaterale tra il presidente ucraino Zelensky e il presidente russo Putin è di per sé abbastanza positiva” (incontro che probabilmente si svolgerà in Svizzera nelle prossime settimane).

“Rafforzare l’esercito ucraino”

Quindi Costa ha elencato le urgenze condivise dai leader Ue: la fine degli attacchi, la ripresa degli scambi di prigionieri, garanzie di sicurezza a partire dal fatto che l’Ucraina mantenga forze armate in grado di difendere la sua sovranità. E ha concluso sottolineando che “ora è il momento di accelerare il nostro lavoro pratico, di mettere in atto una garanzia di sicurezza sul modello dell’Articolo 5 della Nato, con il costante impegno degli Stati Uniti. La Coalizione dei volenterosi dovrebbe rimanere strettamente coinvolta in questo processo e le forze armate ucraine saranno la prima linea di difesa. Per questo motivo dobbiamo attuare, rafforzare e sbloccare il nostro sostegno militare all’Ucraina”.

E Kallas annuncia nuove sanzioni contro Mosca

L’Ue, insomma, non intende diminuire la pressione su Putin: per l’Alta rappresentante Ue per gli affari esteri, Kaja Kallas, il presidente russo “non può essere considerato affidabile nel mantenere alcuna promessa o impegno. Pertanto, le garanzie di sicurezza devono essere solide e credibili a sufficienza da dissuadere la Russia dal riorganizzarsi e attaccare nuovamente”.

Quindi “l’Ue contribuirà a queste garanzie di sicurezza, in particolare attraverso l’addestramento dei soldati ucraini e il rafforzamento delle forze armate e dell’industria della difesa Ucraina”. Cioè comprerà armi dagli Usa da girare a Kiev, come anticipato da Zelensky. “L’Ue continuerà inoltre a colpire l’economia di guerra russa”, ha aggiunto Kallas, “Il prossimo pacchetto di sanzioni contro Mosca dovrebbe essere pronto entro il prossimo mese”.

Zelensky ringrazia sentitamente

“Apprezziamo l’unità e il sostegno costante da parte dell’Unione europea”, ha commentato Zelensky dopo una telefonata con Costa, “La pressione deve essere intensificata finché la Russia non compirà passi concreti per fermare la guerra”, ha aggiunto, “Abbiamo discusso separatamente dell’importanza dell’unità di tutti i 27 paesi dell’Unione Europea per il percorso del nostro paese verso l’adesione all’Unione Europea e l’apertura dei negoziati”.

Francia e Gran Bretagna pronte a mandare le truppe sul campo

Ma ieri si sono riuniti anche i Paesi aderenti alla “Coalizione dei Volenterosi”, guidata da Gran Bretagna e Francia, che hanno discusso di un eventuale “dispiegamento di una forza di rassicurazione” (cioè truppe) in Ucraina, qualora cessino le ostilità.

Intanto Trump mette la pietra tombale sull’ingresso dell’Ucraina nella Nato

Una posizione confermata anche dal presidente Usa, Donald Trump in un’intervista a Fox. Interpellato sulla prospettiva di garanzie di sicurezza per l’Ucraina, Trump ha affermato che i Paesi europei “anticiperanno l’azione”, “vogliono avere truppe sul terreno”, ha spiegato, riferendosi a Francia, Germania e Regno Unito. “Non penso che sarà un problema”, ha aggiunto. Anche se l’ipotesi è già respinta categoricamente dalla Russia.

Tuttavia ha escluso l’invio di truppe americane: “Avete la mia parola”, ha detto. E ha concluso ribadendo che l’Ucraina non dovrebbe entrare nella Nato. Anzi, Kiev “non avrebbe dovuto chiedere” l’adesione. “Hanno detto: ‘Mettici nella Nato’. E tutti sapevano che non si poteva fare, semplicemente non si poteva”, ha concluso, con buona pace dell’Europa.