Dumping fiscale, la Francia accusa l’Italia: nel mirino del ministro Bayrou la Flat Tax di Renzi che assicura ai miliardari tasse quasi irrisorie

Grazie alla flat tax renziana, i paperoni traferiti in Italia pagano massimo 200mila euro di tasse l'anno sui guadagni prodotti all'estero

Dumping fiscale, la Francia accusa l’Italia: nel mirino del ministro Bayrou la Flat Tax di Renzi che assicura ai miliardari tasse quasi irrisorie

”L’Italia sta facendo una politica di dumping fiscale”. Con queste parole il primo ministro francese Francois Bayrou ha aperto due giorni fa il nuovo fronte di scontro con l’Italia. Bayrou ha messo in guardia i francesi da provvedimenti destinati “ai più ricchi”, che potrebbero “trasferirsi” con la residenza fiscale “dove è più conveniente”, per pagare meno tasse.

La flat tax di Renzi, un regalo ai Paperoni del mondo

Il riferimento – per nulla velato – è alla norma sulla flat tax destinata agli ultra ricchi introdotta dall’allora premier Matteo Renzi nel 2016, che permette a chi si stabilisce in Italia di versare soli 200mila euro di tasse l’anno su tutti i guadagni prodotti all’estero. Per essere precisi, la norma originale prevedeva solo 100mila euro, poi l’anno scorso il governo Meloni ha elevato la soglia a 200mila, ma parliamo di rendite a volte di miliardi l’anno…

Inoltre la regola assicura ai “nuovi residenti” tasse di successione abbattute, rispetto a quelle dovute nei paesi d’origine, come Francia o Gran Bretagna.

Grazie alla norma, è impazzito il mercato immobiliare milanese

La Flat tax, come ha spiegato un’inchiesta del Financial Times della scorsa settimana, sta facendo sentire i suoi effetti soprattutto a Milano (ma anche a Roma e in alcuni comuni della Toscana), divenuta la nuova Eldorado per i Paperoni di mezzo mondo.

Il rovescio della medaglia è che il costante afflusso a Milano di super-ricchi è stato una delle cause per le quali il mercato immobiliare meneghino è schizzato alle stelle, crescendo in 10 anni del 60%. Del resto, quei Paperoni esteri attratti dall’abbattimento fiscale sono stati i destinatari naturali dei complessi di lusso edificati a Milano grazie a semplici scie e con oneri irrisori dai grandi sviluppatori immobiliari, molti dei quali oggi sono finiti sotto inchiesta della Procura.

Il paradosso: i milionari che arrivano in Italia non pagano neanche l’Irpef comunale

Inoltre, uno dei dati che evidentemente l’allora premier non aveva valutato è che i milionari sbarcati a Milano per sfruttare l’abbattimento fiscale, non sono soggetti all’Irpef, quindi non pagano neanche l’addizionale Irpef comunale. Tradotto: dalla “calata” del ricco, il Comune di Milano (o qualsiasi comune italiano) non riceve una lira. Mentre – e qui sta il paradosso – i milanesi l’addizionale comunale la pagano eccome. Così i servizi che piacciono tanto ai Paperoni, vengono pagati dai cittadini che tirano avanti con stipendi da 1400 euro al mese…

La proposta di Tajani per un gettito aggiuntivo ai comuni

Per ovviare a questa enorme disuguaglianza, la senatrice Pd, Christina Tajani, ha depositato al Senato una proposta di legge per destinare un gettito aggiuntivo ai Comuni che ospitano questi neo residenti. “Come è noto, sulla Flat tax non si pagano addizionali comunali, ma a livello locale l’aumento dei costi immobiliari generato da queste nuove presenze incide negativamente sulle disuguaglianze”, spiega la senatrice dem.

“Per questo ho presentato una proposta di legge immediatamente realizzabile, in attesa di una revisione complessiva, auspicabilmente a livello europeo, di un regime fiscale che suscita molti dubbi in termini di capacità di attrarre investimenti produttivi piuttosto che alimentare rendite”, conclude Tajani.