Il Belgio ha annunciato che riconoscerà ufficialmente lo Stato di Palestina alla prossima sessione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite. La decisione, resa pubblica dal ministro degli Esteri Maxime Prevot tramite un messaggio su X, segna una svolta significativa nella politica estera di Bruxelles e si inserisce nel più ampio percorso delineato dalla Dichiarazione di New York, che punta a rilanciare la prospettiva di una soluzione a due Stati.
Prevot ha spiegato che il riconoscimento avverrà tramite decreto reale “quando sarà stato liberato l’ultimo ostaggio e Hamas non avrà più alcuna responsabilità nell’amministrazione della Palestina”. Il capo della diplomazia belga ha inoltre sottolineato che la scelta è maturata “di fronte alla tragedia umanitaria in corso in Palestina, in particolare a Gaza, e alla violenza perpetrata da Israele in violazione del diritto internazionale”.
Il Belgio riconoscerà lo Stato di Palestina e imporrà sanzioni contro Israele. Ira di Ben Gvir: “L’Europa finirà per sperimentare il terrore”
Accanto al riconoscimento, il Belgio ha approvato un pacchetto di dodici misure sanzionatorie nei confronti di Israele. Tra queste figurano il divieto di importare prodotti provenienti dagli insediamenti, la revisione della politica sugli appalti pubblici con imprese israeliane, restrizioni all’assistenza consolare per i cittadini belgi residenti negli insediamenti illegali, nonché divieti di sorvolo e transito. Bruxelles ha inoltre inserito nella lista delle persona non gratae due ministri israeliani considerati estremisti, diversi coloni violenti e leader di Hamas.
“Non si tratta di punire il popolo israeliano – ha precisato Prevot – ma di garantire che il governo rispetti il diritto internazionale e umanitario, e di agire per cercare di cambiare la situazione sul campo”.
La decisione belga ha suscitato immediate reazioni da parte di Israele. Il ministro della Sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir, esponente dell’estrema destra, ha condannato duramente l’iniziativa. “I Paesi europei che si abbandonano all’ingenuità e si arrendono alle manipolazioni di Hamas finiranno per sperimentare il terrore in prima persona – ha dichiarato –. Qui in Israele, c’era chi un tempo credeva a tali illusioni, e il risultato sono stati stupri, omicidi e massacri. Invece di premiare il terrore, il mondo libero deve unirsi contro di esso”.