Il mese di agosto appena trascorso si è classificato come il terzo più caldo mai registrato a livello globale, secondo i dati diffusi dal servizio di monitoraggio climatico europeo Copernicus. Le temperature eccezionalmente elevate hanno provocato devastanti incendi e prolungate ondate di calore, mettendo ancora una volta in evidenza l’urgenza di affrontare il cambiamento climatico e le sue conseguenze sempre più gravi.
Incendi e temperature record in Europa e Asia
L’Europa sudoccidentale è stata colpita da una terza ondata di calore estiva, che ha innescato incendi distruttivi in Spagna e Portogallo, costringendo migliaia di persone all’evacuazione. Parallelamente, molte aree dell’Asia hanno registrato valori di temperatura significativamente superiori alla media stagionale, aggravando le condizioni di siccità e mettendo sotto pressione i sistemi sanitari locali.
Anche gli oceani del mondo hanno mostrato anomalie preoccupanti: le temperature superficiali hanno raggiunto livelli vicini ai massimi storici per il mese di agosto, un segnale chiaro dell’accumulo di calore che interessa sempre più bacini marini.
L’allarme di Copernicus
“Questi eventi sottolineano non solo l’urgenza di ridurre le emissioni, ma anche la necessità critica di adattarsi a eventi climatici estremi più frequenti e intensi”, ha dichiarato Samantha Burgess, responsabile strategica per il clima presso Copernicus.
Secondo gli esperti, il ripetersi di picchi termici e di fenomeni estremi dimostra come i cambiamenti climatici non siano più una minaccia futura, ma una realtà già tangibile che influisce su salute, economia e sicurezza alimentare.
Un agosto che fa storia
Il dato di Copernicus si inserisce in una serie di record climatici che hanno caratterizzato gli ultimi anni. Dal 2016 in avanti, otto degli ultimi dieci agosti sono stati tra i più caldi mai registrati, confermando la tendenza di un pianeta che continua a scaldarsi a ritmi preoccupanti.
L’agenzia europea invita governi e comunità internazionali a rafforzare le politiche di contrasto al riscaldamento globale, con interventi sia di mitigazione – come la transizione energetica – sia di adattamento, per prepararsi a gestire le conseguenze di un clima che cambia sempre più velocemente.