L’Europarlamento finalmente si sveglia su Gaza e chiede ai Paesi membri di riconoscere lo Stato palestinese

Una risoluzione approvata dal Parlamento Ue chiede ai Paesi membri di riconoscere lo Stato palestinese. E le coalizioni italiane si spaccano.

L’Europarlamento finalmente si sveglia su Gaza e chiede ai Paesi membri di riconoscere lo Stato palestinese

L’Italia, finora, ha detto chiaramente di non volerlo fare. Ma ora, dopo la decisione del Parlamento europeo, dovrà scegliere se riconoscere lo Stato della Palestina. Perché, infatti, l’Europarlamento ha chiesto espressamente ai Paesi membri di riconoscere lo Stato palestinese con un voto a maggioranza che ha però spaccato le coalizioni italiane.

Hanno votato a favore le delegazioni di Pd e Forza Italia, contrari invece Lega e Movimento 5 Stelle. Per motivi probabilmente opposti, con la critica di chi – a sinistra – lamenta il mancato inserimento nel testo della parola genocidio. Da sottolineare come Forza Italia abbia votato a favore, ma il suo leader Antonio Tajani, da ministro degli Esteri, abbia già detto che riconoscere ora la Palestina non aiuterebbe la pace.

La risoluzione dell’Europarlamento: riconoscere lo Stato palestinese

L’Eurocamera ha approvato la risoluzione presentata da Verdi, Socialisti e Liberali con 305 voti a favore, 151 contrari e 122 astenuti. Si tratta della prima risoluzione di maggioranza sulla crisi a Gaza che viene approvata dal Parlamento europeo. La risoluzione chiede di “valutare il riconoscimento dello Stato di Palestina” da parte dei Paesi membri, affermando anche il “sostegno all’approccio di von der Leyen sul tema dell’accordo di associazione Ue-Israele”. Come detto, però, il testo non contiene riferimenti al genocidio.

Tornando ai partiti italiani, come detto si sono spaccate sia la maggioranza che l’opposizione. A destra, ha votato a favore solo Forza Italia, con l’astensione di Fratelli d’Italia e la contrarietà della Lega. Nel campo largo, il Pd ha votato a favore, mentre i 5 Stelle si sono detti contrari, proprio a causa dell’eliminazione della parola genocidio. Contrario anche Leoluca Orlando, unico esponente dei Verdi italiani presente al voto.