Hamas sta esaminando per il terzo giorno il piano di Donald Trump per Gaza: lo ha riferito a Reuters una fonte vicina al gruppo militante. “Accettare il piano è un disastro, rifiutarlo è un altro; qui ci sono solo scelte amare, ma il piano è un piano di Netanyahu articolato da Trump”, ha detto un funzionario a conoscenza delle deliberazioni di Hamas con altre fazioni.
“Hamas è desideroso di porre fine alla guerra e al genocidio e risponderà nel modo che meglio tutela gli interessi superiori del popolo palestinese”, ha affermato.
Le modifiche chieste da Hamas al piano Trump
Peraltro Hamas ha chiesto ai mediatori di apportare alcune modifiche al piano del presidente Trump. Lo riferisce il canale saudita Al-Sharq. Le richieste riguardano le clausole relative al disarmo, l’esilio della leadership, e la necessità di ottenere garanzie per un ritiro completo dell’Idf. Una fonte ha detto all’emittente che martedì si sono tenuti a Doha incontri con rappresentanti di Qatar, Egitto e Turchia, che “hanno incoraggiato Hamas ad accettare la proposta. Hamas ha chiarito che sono necessarie garanzie internazionali. Servono 2-3 giorni per definire la sua posizione”.
Trump fa da scudo al Qatar
Intanto costa caro al premier israeliano, Benjamin Netanyahu l’attacco a Doha contro la dirigenza di Hamas. Dopo essere stato di fatto costretto ad aderire al piano proposto dal presidente Usa per Gaza, e a chiedere scusa al premier del Qatar, creando forti tensioni all’interno della sua coalizione di governo, ora è arrivata la notizia dell’ordine esecutivo firmato dal capo della Casa Bianca a garanzia della sicurezza del Qatar, simile all’Articolo 5 della Nato.
Un accordo senza precedenti tra Usa e un Paese arabo
Si tratta di un accordo senza precedenti tra gli Usa e un paese arabo. L’ordine, datato 29 settembre 2025, è stato firmato tre settimane dopo che Israele aveva lanciato attacchi aerei contro i leader di Hamas a Doha, provocando indignazione tra i funzionari qatarioti e americani e sollevando dubbi sulla solidità delle garanzie di sicurezza statunitensi per la nazione del Golfo.
L’ordine esecutivo sembra mirare a rassicurare il Qatar che un attacco del genere non si verificherà più. Il provvedimento afferma che qualsiasi attacco al Qatar sarà trattato come “una minaccia alla pace e alla sicurezza degli Stati Uniti”.
Sulla scia dell’Articolo 5
Il Qatar ospita la più grande installazione militare statunitense in Medio Oriente e, come molti dei suoi vicini del Golfo, ha sempre considerato gli Stati Uniti un garante chiave della propria sicurezza. Ciò ha reso il recente attacco di Israele, stretto alleato degli Stati Uniti, particolarmente scioccante per i funzionari qatarioti. Se Doha venisse attaccata, l’ordine esecutivo afferma che gli Stati Uniti dovrebbero “adottare tutte le misure legittime e appropriate, comprese quelle diplomatiche, economiche e, se necessario, militari, per difendere gli interessi degli Stati Uniti e dello Stato del Qatar”.