Cronaca di una rimonta impossibile. Occhiuto governatore bis in Calabria

Exploit di FI e della lista del candidato del centrodestra. Tridico (5S) paga anche la campagna elettorale breve

Cronaca di una rimonta impossibile. Occhiuto governatore bis in Calabria

Era difficile. Lo si sapeva in partenza. Si è rivelata ancora più complicata del previsto. In Calabria l’azzurro Roberto Occhiuto, candidato del centrodestra, si è imposto sul pentastellato Pasquale Tridico, sostenuto dai progressisti. Tridico si ferma a quasi 19 punti di distacco, intorno al 40% contro il quasi 60% di Occhiuto.

Elezioni convocate in fretta e furia

Queste regionali si svolgevano con un anno di anticipo sulla scadenza naturale, proprio per la decisione di Occhiuto, a luglio, di dimettersi – ricandidandosi contestualmente – dopo avere saputo di essere indagato per corruzione dalla Procura di Catanzaro. “Dobbiamo solo dire grazie a Pasquale Tridico”, ha detto il presidente del M5S, Giuseppe Conte.

“Per amore della propria terra di origine – ha aggiunto l’ex presidente del Consiglio – ha generosamente accettato, in condizioni di emergenza, di candidarsi raccogliendo l’invito unanime di varie forze politiche, sociali e culturali che gli hanno chiesto di concorrere in una campagna elettorale che si è preannunciata sin dall’inizio molto in salita. Sono sempre più i cittadini che si allontanano dalla partecipazione alla politica, forse perché la ritengono ormai ridotta a una sommatoria di calcoli e convenienze. Questo ci amareggia e ci spinge a metterci in discussione e a fare ancora di più per dimostrare che no, non siamo ‘tutti uguali’ nel modo di intendere la politica”.

Bassa affluenza

Anche in questa tornata elettorale, come nella precedente delle Marche, l’affluenza è stata bassa, pari al 43,14%. E ora il campo dei progressisti si trova in affanno. Anche se il Pd non intende mollare la filosofia del testardamente unitari della sua segretaria Elly Schlein.

“Per noi – ha dichiarato Igor Taruffi, responsabile Organizzazione nella segreteria nazionale del Pd – rimane comunque fermo l’impegno nel consolidare l’alleanza di centrosinistra certi che nei prossimi appuntamenti le vittorie arriveranno. L’unità del centrosinistra è e rimane infatti una condizione indispensabile per vincere e governare”.

Exploit di FI e lista Occhiuto

FI è primo partito al 18 ed exploit della lista Occhiuto (13%). Forza Italia ed il suo candidato sono bel oltre il 30% e da solo Occhiuto prende più voti di Fdl (11%), la Lega si ferma intorno al 9%. Buono il risultato degli altri centristi della coalizione (Nm 4,5%). Sul fronte del centrosinistra, il Pd ottiene il 13,5%, seguito dalla lista per Tridico presidente con il 7% e il M5S il 6%. Poco meno i Democratici progressisti (lista che fa riferimento ai dem) il 5,39%. Casa riformista di Matteo Renzi il 4% e Avs il 3,9%. La coalizione è intorno al 40%.

Tra i primi a intervenire è la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che sottolinea come “anche in Calabria gli elettori hanno riposto la loro fiducia nella coalizione di centrodestra, confermando Occhiuto”.

Esulta Tajani

Esulta Antonio Tajani. “La sinistra ha deciso di schierarsi molto a sinistra, non esiste più il centrosinistra, esiste solo la sinistra. Questo significa che c’è grande spazio al centro” e “Forza Italia cresce perché stiamo occupando lo spazio al centro”, osserva, forte di un risultato che gli dà maggiore potere contrattuale nella coalizione rispetto a FdI e Lega anche nella scelta dei candidati delle prossime tornate elettorali.

Mercoledì i leader del centrodestra si vedranno a Palazzo Chigi, alla presenza anche del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, sulla legge di bilancio. Potrebbe essere quella l’occasione per definire ulteriormente il puzzle.

Puzzle in Campania e Puglia per le destre

Ma appare scontato, al momento, lo schema che porterebbe a scendere in campo il leghista Alberto Stefani in Veneto. Per la Campania prima del fine settimana sembrava chiusa sul meloniano viceministro agli Esteri, Edmondo Cirielli. Ma gli azzurri sono scettici, prima ponendo la questione delle dimissioni dal governo per rimanere in Regione anche in caso di sconfitta. Poi rilanciando l’opzione del candidato “civico”, forti anche del risultato calabrese che mostra come le elezioni si vincano “al centro”. E civico dovrebbe essere, nonostante i malumori in questo caso leghisti, il nome da schierare contro Antonio Decaro. In Puglia la scelta dovrebbe ricadere sull’imprenditore Luigi Lobuono.