Suicidi in carcere, per il ministro Nordio non è colpa del sovraffollamento. Ma le statistiche raccontano altro

Per il ministro Nordio a togliersi la vita sarebbero i detenuti prossimi alla liberazione. Una tesi smentita dal rapporto di Antigone

Suicidi in carcere, per il ministro Nordio non è colpa del sovraffollamento. Ma le statistiche raccontano altro

Il sovraffollamento carcerario non determina i suicidi. È l’ultima perla regalata dal ministro della Giustizia, Carlo Nordio. Parlando al convegno della Fondazione EssilorLuxottica, il Guardasigilli ha infatti spiegato: “Molti suicidi dei detenuti avvengono, non all’ingresso in carcere, quando ti crolla il mondo addosso – ed in quel momento non vedi altra soluzione se non toglierti la vita -, ma quando le persone stanno per uscire”.

“Rispetto ai problemi del sovraffollamento nelle carceri questo non ha alcuna relazione con i suicidi, come si legge sui giornali”, ha continuato Nordio, “Il sovraffollamento determina semmai l’aggressività, mentre è la solitudine che determina il suicidio, la disperazione, la mancanza di speranza”.

In 16 mesi, 124 suicidi dietro le sbarre

Affermazioni smentite dai numeri elaborati dall’associazione Antigone in base ai dati del dossier di Ristretti Orizzonti e del Garante Nazionale dei detenuti: tra gennaio 2024 e maggio 2025 si sono tolte la vita in carcere 124 persone. Di queste, 53 erano state condannate in via definitiva (il 43% del totale), mentre 49 erano in attesa di primo giudizio (il 40%). Dieci persone avevano una posizione giuridica mista con almeno una condanna definitiva, mentre una persona aveva una posizione giuridica mista, ma senza alcun definitivo.

Cinque erano le persone appellanti, due le ricorrenti. Una persona era internata in via provvisoria. Una persona era in misura di sicurezza presso una Rems. Per due persone non è stato possibile reperire informazioni relative alla posizione giuridica. L’ultimo a togliersi la vita, tre giorni fa, è stato un 29enne, di origine africana e affetto da disturbi mentali, nella Casa Circondariale di Ariano Irpino. Numeri che evidentemente sfuggono o non interessano a Nordio.

Occhiali gratis per tutti

Che però ieri una buona notizia l’ha data, ovvero la firma di un protocollo d’intesa tra il Dipartimento per la giustizia minorile e di comunità e Luxottica per l’avvio di un nuovo programma di visite oculistiche presso gli Istituti penali per i minorenni. L’iniziativa offrirà visite e occhiali da vista ai giovani detenuti, con l’obiettivo di favorirne il benessere, la dignità e il reinserimento sociale.

Si tratta di quegli stessi detenuti minorenni ai quali il governo Meloni ha tagliato gran parte dei programmi di reinserimento e ne ha facilitato il passaggio nelle carceri per adulti, una volta divenuti maggiorenni. Ma possono consolarsi: in mezzo ai detenuti veri, gli ex minorenni potranno sfoggiare elegantissimi occhiali Luxottica.