Non vuole fare la stessa fine di Matteo Renzi e così Giorgia Meloni dice chiaramente che il referendum sulla giustizia non sarà un voto sul governo e sul suo operato. L’intenzione è quella di non personalizzare il referendum, come afferma la presidente del Consiglio al Tg1: “Credo che debba essere una consultazione sulla giustizia, non ci saranno conseguenze per il governo, noi arriveremo alla fine della legislatura e chiederemo di essere giudicati per quello che abbiamo fatto”.
Meloni continua nel suo ragionamento: “Voglio ricordare a tutti che i governi passano e invece le leggi, soprattutto quelle costituzionali, rimangono e incidono sulla vita dei cittadini. Quindi io penso che sia una scelta più facile. Chi pensa che nella giustizia vada tutto bene, voterà contro la riforma e quindi voterà no. Chi pensa che invece possa migliorare, voterà a favore della riforma e quindi voterà sì”.
Giustizia, non solo il referendum: Meloni contro l’Anm e la Corte dei Conti
I toni di Meloni sul tema della giustizia sono meno forti di quelli delle scorse ore, ma non mancano gli attacchi – più o meno espliciti – contro i giudici. A partire da quelli dell’Anm: “Non sono d’accordo con l’Anm, ma a memoria non ricordo una volta in cui l’Anm sia stata favorevole a qualsiasi riforma della giustizia. La loro idea è che tutto va benissimo, ma non è l’idea che abbiamo noi della giustizia e credo nemmeno i cittadini”.
Per Meloni la riforma che introduce la separazione delle carriere “rappresenta un’occasione storica per avere una giustizia più efficiente e più giusta”. Non mancano però messaggi alla Corte dei Conti, dopo la mancata apposizione del visto di legittimità al progetto del Ponte sullo Stretto: “Alla magistratura contabile voglio dire che sono rimasta francamente un po’ incuriosita di fronte ad alcuni rilievi. Sia chiaro che l’obiettivo è fare il Ponte sullo Stretto di Messina che è un’opera strategica, sarà un’opera ingegneristica unica al mondo. Perché voglio dire anche questo, noi siamo eredi di una civiltà che con i suoi ponti ha meravigliato il mondo per millenni e io non mi rassegno all’idea che non si possa più fare oggi perché siamo soffocati dalla burocrazia e dai cavilli”.
