Dopo Pokrovsk, Mosca assedia pure Kupyansk. Zelensky nega l’accerchiamento e sostiene che i russi sono stati ricacciati, ma il Cremlino nega: “Falso, i soldati ucraini si stanno arrendendo”

Dopo Pokrovsk, Mosca assedia pure Kupyansk. Zelensky nega l'accerchiamento e sostiene che i russi sono stati ricacciati, ma il Cremlino nega

Dopo Pokrovsk, Mosca assedia pure Kupyansk. Zelensky nega l’accerchiamento e sostiene che i russi sono stati ricacciati, ma il Cremlino nega: “Falso, i soldati ucraini si stanno arrendendo”

Davanti all’impasse diplomatica, la guerra in Ucraina continua imperterrita e senza esclusione di colpi. Come accade da giorni, oltre alla consueta serie di attacchi e contrattacchi, a tenere banco è soprattutto l’offensiva russa tuttora in corso presso la città strategica di Pokrovsk, che per Mosca sta per capitolare, mentre per Kiev è ancora contesa e sta resistendo.

Secondo il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, le forze ucraine “stanno annientando le truppe russe a Pokrovsk”, nella regione di Donetsk, al punto da averle costrette in più occasioni a effettuare delle ritirate per evitare la disfatta. A supportare questa analisi è l’ufficio stampa dell’esercito ucraino che, pur ammettendo la situazione critica nella città a causa dei “feroci combattimenti”, dà notizia di un’operazione condotta dagli assaltatori del 425º reggimento d’assalto “Skelya”, i quali avrebbero cacciato i russi dal palazzo del consiglio comunale issando la bandiera ucraina.

Dopo Pokrovsk, Mosca assedia pure Kupyansk. Zelensky nega l’accerchiamento e sostiene che i russi sono stati ricacciati, ma il Cremlino nega: “Falso, i soldati ucraini si stanno arrendendo”

“I russi che non sono fuggiti o si sono arresi sono stati annientati”, sostiene l’esercito di Kiev, sottolineando il successo del blitz. Di tutt’altro avviso il Cremlino, secondo cui la situazione sarebbe ben diversa, con le forze russe che stringono l’assedio su Pokrovsk. Qui, secondo il ministero della Difesa di Mosca, la situazione sarebbe in rapida evoluzione, con “decine di soldati ucraini impegnati a combattere contro le truppe russe nella città” e che, vista la malaparata, “si sarebbero arresi dopo essersi trovati completamente circondati e isolati nel mezzo dei combattimenti”.

Secondo quanto riporta il comunicato di Mosca, sarebbero oltre 300 i militari intrappolati. Di pari passo con la battaglia di Pokrovsk, sempre secondo l’entourage di Vladimir Putin, sarebbe in corso anche un ulteriore assedio con l’accerchiamento di centinaia di militari ucraini nei pressi di Kupyansk, nella regione di Kharkiv. Qui, secondo quanto dichiara ai media russi una fonte militare, il Cremlino si aspetta “di completare la cattura di Kupyansk entro una settimana”.

Mosca attacca e Kiev risponde

Insomma, anche al netto del botta e risposta tra Mosca e Kiev, la situazione al fronte sembra in rapido peggioramento per le forze ucraine. Come se non bastasse, l’ex repubblica sovietica è stata presa di mira da un massiccio attacco notturno con missili e, soprattutto, droni, che hanno causato almeno otto feriti nella regione di Dnipropetrovsk, dove sarebbero state gravemente danneggiate infrastrutture e mezzi di trasporto.

Un’offensiva notturna che, per Zelensky, dimostra come la condanna occidentale contro le azioni russe sia ancora “insufficiente”. “È molto importante che gli Stati Uniti, l’Europa e il G7 continuino il lavoro di sanzioni e dazi sul commercio di risorse energetiche e sulla finanza russa. E Mosca deve finalmente rendersi conto della determinazione dell’Europa all’autodifesa. È giunto il momento di prendere una decisione riguardo ai beni russi congelati. La volontà politica c’è già, e contiamo su un’implementazione rapida della soluzione tecnica”.

Ma l’Ucraina non si è limitata alle parole e, per rispondere a questi raid, ha lanciato una serie di operazioni in territorio russo, colpendo “una base per lo stoccaggio, l’equipaggiamento e il lancio di droni russi Shahed nel territorio temporaneamente occupato di Donetsk” e anche una “centrale termoelettrica nella città russa di Volgorechensk, nella regione di Kostroma”, che secondo quanto trapela è la terza più grande della Russia e avrebbe subito ingenti danni.