La partita con Banco Bpm è chiusa, ma Unicredit non molla sul golden power esercitato dal governo. E spiega, attraverso l’amministrazione delegato Andrea Orcel, che l’obiettivo è quello di “chiudere il cerchio” e ottenere “chiarezza legale” con il ricorso presentato al Consiglio di Stato. Nessuna intenzione di andare allo scontro con il governo, sottolinea Orcel, ma l’intenzione di smontare la narrazione per cui l’operazione sarebbe stata “una minaccia per la sicurezza nazionale”.
Golden power, Unicredit non molla sul ricorso
Il ricorso non serve quindi a rilanciare l’operazione, definita un “capitolo chiuso”, ma era un “dovere”, anche per tutelarsi da eventuali reclami futuri degli investitori e per dimostrare che Unicredit non sia una minaccia per la sicurezza. La partita del golden power è intanto stata aperta pure in Ue, anche se una decisione della Commissione sul ricorso al golden power non dovrebbe arrivare oggi, come inizialmente previsto.
Ieri il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, avrebbe incrociato la commissaria ai Servizi finanziari, Maria Luisa Albuquerque, a margine dell’Eurogruppo e potrebbero aver discusso anche di questo caso. Il dialogo tra Commissione e governo dovrebbe quindi proseguire. Tornando a Unicredit, Orcel sottolinea che si tratta della “banca con più opzioni di M&A perché siamo in 13 mercati, ma siamo disciplinati nel non deludere azionisti, quindi non faremo operazioni che non creano valore”. E infatti anche su Commerzbank per ora l’intenzione è di aspettare,