La colpa è sempre degli altri. Per Giorgia Meloni il fallimento del modello Albania non esiste, anzi sarebbe un modello valido e se non ha funzionato non è di certo per responsabilità del governo. “Non tutti hanno compreso la validità del modello” Albania, dice Meloni incontrando il premier di Tirana, Edi Rama, al Casino del Bel Respiro a Villa Pamphilj, ma l’Italia andrà avanti.
“Tanti hanno lavorato per frenarlo o bloccarlo”, dice Meloni con la consueta dose di vittimismo per scaricare su qualcun altro la responsabilità di quello che è stato indubbiamente un flop. Ma, continua la presidente del Consiglio, “noi siamo determinati ad andare avanti, perché è un meccanismo che ha la potenzialità di cambiare il paradigma sulla gestione dell’immigrazione”.
Centri in Albania, Meloni scarica le responsabilità del fallimento
Meloni continua a scaricare ogni responsabilità, ammettendo comunque che finora i centri in Albania per i migranti non hanno funzionato. “Conosciamo anche le ragioni per le quali il protocollo” non ha funzionato, dice la presidente del Consiglio. Affermando che invece funzionerà “quando entrerà in campo il nuovo Patto di migrazione e asilo. Così si perderà un anno e mezzo o due anni per finire esattamente come era all’inizio. La responsabilità non è la mia. Penso che ciascuno si assumerà le proprie responsabilità”.
La presidente del Consiglio prosegue: “So bene che l’opposizione considera che questa non sia un’iniziativa efficace, conosciamo la sua posizione sulla gestione dei flussi migratori. Faccio notare però che ci sono alcune nazioni europee che da tempo cercano di inserirsi e aderire al protocollo. Perché tutti comprendono che un’iniziativa di questo tipo è rivoluzionaria nel sue genere”. Sui centri in Albania risponde anche Rama, dicendo che non è pentito di aver accettato questo progetto.