Maggioranza in ordine sparso: ora rinnega pure la Manovra

Una valanga di emendamenti travolge la Manovra anche da parte della maggioranza. Segno che questa legge di bilancio non piace neanche a loro

Maggioranza in ordine sparso: ora rinnega pure la Manovra

La valanga di emendamenti che ha travolto la Manovra – 5.500 in totale – è una spia. Se è fisiologico che le opposizioni ne abbiano presentato tanti – 3800 – lo è meno da parte della maggioranza. Che ha depositato 1.600 proposte di modifica. Nel dettaglio: da FI 677; circa 500 da FdI; 399 dalla Lega e 62 Noi Moderati. Le richieste andranno poi scremate entro il 18 novembre con la scadenza per i segnalati, in totale 414.

La Manovra non piace nemmeno alla maggioranza: valanga di emendamenti

Ma nel frattempo la pioggia di proposte di modifica giunte dal centrodestra ci dice che questa Manovra di austerity, rinunciataria sul fronte della crescita e degli investimenti e ingiusta sul fronte delle disuguaglianze, non piace nemmeno alla maggioranza. Inoltre si è verificato il solito assalto alla diligenza con l’obiettivo di piantare da parte di ogni partito bandierine per compiacere il proprio elettorato di riferimento.

Così Fratelli d’Italia ha pensato bene di puntare le sue carte su una sanatoria edilizia in vista anche del prossimo voto alle regionali di Campania, Puglia e Veneto. Rimodulazione della rottamazione, sospensione dell’adeguamento dell’età pensionabile all’aumento dell’aspettativa di vita, stop all’aumento dell’aliquota sugli affitti brevi, piano casa. Sono i temi principali degli emendamenti della Lega.

Le proposte di modifica da FdI alla Lega

Tra le altre proposte presentate dal Carroccio anche quelle di nuove assunzioni tra le forze dell’ordine e sulla compensazione dei debiti/crediti per le imprese. Come annunciato dal senatore leghista Claudio Borghi spuntano anche emendamenti sul Mes. Cedere quote del Mes per liberare 15 miliardi di euro da destinare, 5 per ciascun anno per i prossimi tre anni, all’incremento del fondo sanitario nazionale o al fondo per la riduzione della pressione fiscale. E’ quanto si prevede in due emendamenti della Lega a firma di Marco Dreosto ed Elena Testor. La Lega poi insiste per aumentare il contributo delle banche. Un emendamento prevede l’innalzamento di altri due punti percentuali (da 2 a 4) dell’aliquota base dell’Irap per banche e assicurazioni per portare oltre un miliardo e 100 l’anno nel triennio al comparto sicurezza.

Opposta la visione di Forza Italia che insiste per attutire il contributo chiesto ai big industriali e del credito. Sopprimere la norma sui dividendi: lo chiede un emendamento di Forza Italia che – trattandosi di una norma che crea gettito – propone conseguentemente l’introduzione di un’aliquota agevolata sulla rivalutazione dell’oro. La proposta di modifica, a prima firma Gasparri, introduce una “imposta sostitutiva delle imposte sui redditi” del 13% per determinare il valore dei “metalli preziosi allo stato grezzo o monetato posseduti” dal primo gennaio 2026. Altre richieste di FI puntano sull’esclusione delle holding industriali dall’aumento dell’Irap di due punti percentuali previsto per le banche e le assicurazioni.

Sedici proposte unitarie delle opposizioni

Per quanto riguarda le opposizioni, i partiti del famoso campo largo al Senato – Pd, M5S, Avs e Iv ai quali si aggiungerà +Europa nel passaggio alla Camera – hanno presentato un pacchetto unitario di 16 emendamenti alla legge di bilancio, frutto di un lavoro comune che rappresenta una novità politica importante e un segnale concreto di convergenza sui principali nodi economici e sociali del Paese. Come hanno sottolineato Francesco Boccia, capogruppo Pd; Stefano Patuanelli, capogruppo M5s; Peppe De Cristofaro, capogruppo Avs; Raffaella Paita, capogruppo Iv. Si va dal salario minimo alla chiusura dei centri in Albania per destinare quei fondi alla sicurezza delle città. Ma anche stabilizzazione dei precari e nuove assunzioni per i comparti scuola, ricerca, sanità e giustizia. Quindi misure per incrementare il sostegno alla famiglia e ai giovani.