Sbianchettare i nome sui documenti di Epstein. L’ultimo tentativo dei fedelissimi per salvare Trump

Poco prima delle votazioni per la desecretazione dei file, i repubblicani hanno tentato un nuovo insabbiamento. Intanto esplode il caso dell'insulto di Trump a una giornalista

Sbianchettare i nome sui documenti di Epstein. L’ultimo tentativo dei fedelissimi per salvare Trump

Sbianchettare i nomi sui file. È stata la proposta dell’ultima ora presentata dal presidente della Camera dei Rappresentanti, il repubblicano Mike Johnson, poco prima dell’inizio delle votazioni sul disegno di legge che obbligherà il Dipartimento di Giustizia a pubblicare i documenti sul milionario pedofilo Jeffrey Epstein. La legge è passata con 427 sì e 1 no.  Johnson ha chiesto di eliminare alcuni nomi dai file nel passaggio del testo al Senato, perché la legge “non tutela pienamente la privacy delle vittime” e per questo vorrebbe che il Congresso conferisse al Procuratore Generale Pam Bondi (fedelissima di Donald Trump) l’autorità di censurare tutte le informazioni sulle vittime.

“Un depistaggio” anche per i repubblicani

Uno dei promotori del disegno di legge, il deputato Thomas Massie, Repubblicano del Kentucky, ha definito alla Nbc la richiesta di Johnson un “depistaggio”, affermando che le vittime degli abusi di Epstein “sono sempre state a favore della desecretazione”. Tanto che ieri le sopravvissute hanno tenuto una conferenza stampa davanti al Campidoglio, con in mostra le foto di adolescenti abusate.

E contro il presidente Donald Trump – influente esponente Maga – si è scagliata anche Marjorie Taylor Greene, per la quale il caso Epstein è stata “una delle cose più distruttive per il movimento”. L’ex fedelissima del presidente ha detto che “il popolo americano non tollererà altre stronzate”, sul caso.

Quando Trump ha detto “Stai zitta, cicciona” alla giornalista di Bloomberg

Intanto è esploso un altro caso: alcuni giorni fa Trump avrebbe infatti insultato la giornalista di Bloomberg, Catherine Lucey, che gli chiedeva di Epstein, dicendole “stai zitta, cicciona” (letteralmente “stai zitta, maialina”, “Quiet, quiet piggy”). L’episodio sarebbe accaduto a bordo dell’Air Force One. Parlando poi con i giornalisti sulla pista d’atterraggio il tycoon ha continuato ad attaccare Lucey, dicendo che “Bloomberg dovrebbe licenziarla”. “Piggy” è stato uno degli insulti preferiti del tycoon in passato.

Durante la sua campagna presidenziale del 2016, l’ex Miss Universo Alicia Machado, che vinse il titolo a 19 anni quando Trump era comproprietario dell’organizzazione, affermò che il presidente aveva minacciato di toglierle il titolo dopo che era “ingrassata”.