Ponte sullo Stretto, smentito Salvini: la fine dei lavori slitta al 2033

Slitta, rispetto alle promesse di Salvini, la fine dei lavori del Ponte sullo Stretto. Rinvio inevitabile, dopo l'alt della Corte dei Conti.

Ponte sullo Stretto, smentito Salvini: la fine dei lavori slitta al 2033

Uno slittamento prevedibile, quasi scontato dopo lo stop della Corte dei Conti. Ma che smentisce ancora una volta le promesse di Matteo Salvini sulla data di fine lavori del Ponte sullo Stretto. A contraddire le previsioni del ministro delle Infrastrutture, questa volta, è l’amministratore delegato della società Stretto di Messina, Pietro Ciucci: davanti alla commissione parlamentare sull’Insularità afferma infatti che l’opera verrà completata nel 2033. E non, come ha detto in passato Salvini, nel 2032.

Ponte sullo Stretto, smentito Salvini: slitta la fine dei lavori

D’altronde il leader leghista solamente a settembre assicurava che i cantieri si sarebbero aperti entro ottobre. Impossibile, ovviamente, considerando la bocciatura dei giudici contabili. E pensare che poco prima Salvini parlava addirittura di inizio dei lavori entro l’estate. Per poi, però, rinviare e dire che comunque si sarebbe partiti entro la fine del 2025. E anche questo obiettivo è a rischio con la necessaria interlocuzione tra governo e Corte dei Conti sulla delibera del Cipess.

Il problema è che il via libera della Corte dei Conti ancora non c’è ed è inevitabile uno slittamento per la fine dei lavori, previsti dal ministero nel 2032. Il governo attende le motivazioni dei giudici contabili, che dovrebbero essere rese note entro domani, sulla bocciatura della delibera. Una volta ricevute, il governo si aprirà un’interlocuzione con la Corte dei Conti per ottenere il via libera alla delibera del Cipess, ma se così non fosse resta in piede l’ipotesi di una registrazione con riserva, ovvero senza l’ok dei giudici. Una strada rischiosa, ma impossibile da escludere.