Come nei peggiori incubi, a Hong Kong continua a crescere la conta delle vittime del devastante rogo che ha devastato il complesso residenziale Wang Fuk Court, nel distretto di Tai Po. Un incendio che è subito apparso drammatico, al punto che per le autorità cinesi è “uno dei peggiori disastri urbani nella storia della città”. L’ultimo bilancio, purtroppo ancora provvisorio perché ci sarebbero centinaia di dispersi, diffuso dai vigili del fuoco parla di almeno 55 morti, quattro dei quali deceduti dopo il ricovero d’urgenza in ospedale.
Nelle prime ore, il South China Morning Post aveva riferito di 44 vittime e di 279 persone ancora disperse, mentre le squadre di soccorso cercavano di farsi strada tra le torri annerite e gli appartamenti ridotti a camere di fumo. Secondo le autorità, il rogo ha coinvolto sette degli otto edifici del complesso, alimentato dalla struttura verticale dei grattacieli e dalla rapidità con cui le fiamme si sono propagate ai piani superiori.
Hong Kong sotto shock: un vasto incendio devasta sette grattacieli nel quartiere di Wang Fuk Court, causando almeno 55 morti
I vigili del fuoco sono riusciti a evacuare due torri, ma molti residenti sono rimasti intrappolati nei corridoi invasi dal fumo o nei loro appartamenti, impossibilitati a raggiungere le vie di fuga. Per Hong Kong si tratta dell’incendio più grave degli ultimi 17 anni, un disastro che ha riportato al centro dell’attenzione la vulnerabilità dei grandi complessi residenziali e la difficoltà dei soccorsi in strutture così dense e popolose.
Il presidente cinese Xi Jinping, citato dai media locali, ha espresso il proprio cordoglio alle famiglie delle vittime e ha sollecitato le autorità a fare “ogni sforzo” per domare definitivamente l’incendio e ridurre il numero dei dispersi. Intanto l’area resta isolata, mentre gli abitanti del quartiere guardano le torri ferite, in attesa di capire quante altre storie mancano ancora all’appello.