“Kiev ritiri le truppe e ci sarà pace”. Putin sfida ancora Zelensky e lo avverte: “In un modo o nell’altro libereremo tutto il Donbass”

“Kiev ritiri le truppe e ci sarà pace”. Putin sfida ancora Zelensky e lo avverte: "In un modo o nell'altro libereremo tutto il Donbass"

“Kiev ritiri le truppe e ci sarà pace”. Putin sfida ancora Zelensky e lo avverte: “In un modo o nell’altro libereremo tutto il Donbass”

Dopo il summit flop di Mosca, con i diplomatici americani e russi che non hanno raggiunto alcun accordo, la pace in Ucraina appare più distante che mai. A dirlo molto chiaramente è il presidente americano Donald Trump, che anche ieri ha ripetuto il solito refrain secondo cui “Putin vuole mettere fine alla guerra con l’Ucraina per tornare a una vita normale, in cui fare affari con gli Stati Uniti anziché perdere migliaia di soldati ogni settimana”.

Una sensazione che ai suoi occhi appare evidente dal fatto che il vertice Usa-Russia è stato “molto buono”, salvo precisare però che “quello che è venuto fuori dall’incontro non posso dirlo”. Tuttavia, questo suo ottimismo sembra essere soltanto apparente. Infatti lo stesso tycoon ha ammesso candidamente che, anche davanti a questi presunti progressi nei negoziati, “il percorso di pace non è ancora chiaro e richiederà tempo”.

“Kiev ritiri le truppe e ci sarà pace”. Putin sfida ancora Zelensky

Che la trattativa sia lunga e complicata lo ha detto ancor più chiaramente Vladimir Putin con un lungo intervento, a margine del suo viaggio in India, nel quale ha messo i puntini sulle i, lasciando ben poche speranze in un accordo che metta rapidamente fine al conflitto.

Secondo lo zar, il piano di pace americano presentato da Washington a Mosca si basa “in un modo o nell’altro” sugli accordi presi con Trump in Alaska, e nelle discussioni a Mosca sono emerse “questioni su cui la Russia non era d’accordo, ma ne abbiamo discusso”. Malgrado ciò, avverte, “mi sembra prematuro dire ora cosa non ci conviene nello specifico e su cosa potremmo concordare, perché questo potrebbe semplicemente sconvolgere il regime di lavoro che il presidente Trump sta cercando di instaurare”.

La Russia avvisa l’Ucraina: “Sul Donbass non arretreremo mai”

Il presidente russo è poi tornato a ribadire quelle che, secondo lui, sono le cause profonde del conflitto, spiegando che la Russia ha “tentato di costruire relazioni tra le Repubbliche popolari di Donetsk e Luhansk e l’Ucraina, ma Kiev non le ha riconosciute. Poi, quando ci siamo resi conto che era impossibile, che venivano semplicemente distrutte, siamo stati costretti a riconoscerle”.

Eppure, a suo dire, per evitare questa crisi che da oltre tre anni sconvolge l’ordine mondiale sarebbe bastato che Kiev accettasse “di ritirare le sue truppe da Donetsk e Luhansk dopo il referendum” con cui questi territori hanno ribadito la volontà di fare parte della Russia. L’Ucraina, però, “ha preferito combattere”. Un conflitto che, avverte lo zar, vedrà la Russia vincitrice perché i territori del Donbass ancora controllati da Kiev saranno in ogni caso liberati “o militarmente o con le truppe ucraine che se ne andranno e smetteranno di uccidere”.

In questo intervento Putin ha anche smentito le indiscrezioni secondo cui avrebbe richiesto agli Usa il reintegro della Russia nel G8, affermando di “non essere interessato”, poiché l’importanza del vertice nell’economia globale “si riduce ogni anno che passa”. Lo zar non ha risparmiato neppure una critica agli Stati Uniti, accusandoli di ipocrisia: “Gli Usa impediscono agli altri Paesi di acquistare petrolio russo, ma intanto acquistano il nostro uranio”.

Macron e Merz non si fidano di Trump

I negoziati sembrano quindi fermi al palo, malgrado in Florida ci sia stato anche un incontro – anch’esso inconcludente – tra gli inviati speciali della Casa Bianca per l’Ucraina, Steve Witkoff e Jared Kushner, e il capo negoziatore ucraino Rustem Umerov. Ciò non toglie che una trattativa diretta tra Usa e Russia esista e stia andando avanti. Lo sanno bene il cancelliere tedesco Friedrich Merz e il presidente francese Emmanuel Macron che, secondo quanto riferisce il Der Spiegel, “nutrono seri dubbi sul ruolo degli Stati Uniti nei negoziati con la Russia per arrivare a un cessate il fuoco in Ucraina”.

Secondo il quotidiano tedesco, il cancelliere e il presidente avrebbero messo in guardia Zelensky e gli altri leader Ue dalle “azioni unilaterali” dell’amministrazione Trump, esprimendo la loro “preoccupazione per il fatto che Washington potrebbe ignorare l’Ucraina e l’Europa su questioni chiave”. In questa conversazione, sempre secondo il Der Spiegel, Macron avrebbe affermato che “c’è la possibilità che gli Stati Uniti tradiscano l’Ucraina sulla questione territoriale senza chiarezza sulle garanzie di sicurezza”, chiedendo all’Europa di farsi coraggio e continuare a supportare l’Ucraina “per tutto il tempo necessario”.