Scandalo San Raffaele, Bertolaso in aula difende sè stesso e le privatizzazioni in sanità. Le opposizioni: “Rivedere tutti gli accreditamenti”

L'assessore Bertolaso tenta di derubricare in episodio isolato la notte da incubo per i pazienti del San Raffaele. Ma le opposizioni unite insorgono

Scandalo San Raffaele, Bertolaso in aula difende sè stesso e le privatizzazioni in sanità. Le opposizioni: “Rivedere tutti gli accreditamenti”

Non è colpa nostra. Un piccolo incidente di percorso. Abbiamo fatto tutto ciò che potevamo fare. Così ieri l’assessore al Welfare della Regione Lombardia, Guido Bertolaso, nella sua informativa in Consiglio regionale sui gravissimi disservizi avvenuti all’Ospedale San Raffaele di Milano, ha tentato di derubricare il sintomo della grave malattia che affligge il Sistema sanitario regionale – affetto da privatizzazione acuta – che poteva costare la vita a numerosi pazienti.

La difesa di Bertolaso

Sul caso dei disservizi all’ospedale San Raffaele di Milano “non vi è stata alcuna sottovalutazione, non c’è stata inerzia” e “non c’è stato nessun ritardo da parte delle istituzioni regionali. Al contrario, abbiamo adottato un’azione tempestiva, coerente e rigorosa, esercitata nel pieno rispetto delle competenze e a tutela dell’interesse pubblico”, detto Bertolaso.

“Alla data odierna le attività assistenziali interessate risultano riorganizzate secondo le prescrizioni impartite, la sicurezza dei pazienti è sempre stata garantita attraverso misure immediate e verificabili – ha aggiunto – e la Ats ovviamente prosegue il monitoraggio costante dell’attuazione delle prescrizioni e si riserva ogni ulteriore valutazione prevista dalla normativa vigente”.

“Non posso impedire l’uso delle cooperative”

Ma soprattutto ha sottolineato: “Quando io sono arrivato qui chi è che si preoccupava del problema delle cooperative? Non mi ricordo di aver ascoltato voci da parte dell’opposizione quando c’erano i gettonisti negli ospedali pubblici. Oggi che stiamo risolvendo questo problema, giustamente ci si allarma per un caso isolato che ovviamente non deve più accadere, ma io non ho il potere di impedire ad una struttura privata di ricorrere alle cooperative per assumere personale infermieristico, la legge non mi dà questa facoltà”.

Insorgono le opposizioni “Parlateci del San Raffaele”

Scontate quindi le proteste delle opposizioni. “Quanto accaduto al San Raffaele – ha detto il consigliere del Pd Carlo Borghetti – non può non mettere in discussione il sistema regionale di accreditamento del privato nel suo complesso. Per questo chiediamo una seduta straordinaria di consiglio per arrivare a una revisione del sistema di accreditamento che garantisca la qualità del servizio e un adeguato trattamento del personale”.

Di Marco M5s: “Rivedere gli accreditamenti”

Stessa richiesta dal M5S che “presenterà una proposta di revisione per gli accreditamenti del privato nella sanità lombarda”. Per le opposizioni la relazione di Bertolaso è stata una difesa d’ufficio del San Raffaele. “Le parole assolutorie ascoltate oggi in Aula – commenta il capogruppo M5s Nicola Di Marco – sono la logica conseguenza della complicità di questo centrodestra, che ha creato le condizioni di sistema affinché la vita dei pazienti all’interno dei reparti del San Raffaele fosse messa a rischio”.

Il capogruppo del Pd Pierfrancesco Majorino ha chiesto al presidente Attilio Fontana di riferire in aula e al termine della discussione, insieme ad altri esponenti dell’opposizione, ha esposto nel centro dell’aula lo striscione “Stop privatizzazione della sanità. Parlateci del San Raffaele”.

Il presidio fuori dal Pirellone

E mentre in aula discutevano, fuori la rete La Lombardia SiCura ha tenuto un presidio per denunciare le scelte della Giunta Fontana-Bertolaso che “stanno progressivamente indebolendo la sanità pubblica lombarda e mettendo a rischio il diritto universale alla cura”.  Durante l’iniziativa, attiviste e attivisti si sono presentati simbolicamente come “Babbo Natale” per restituire alla Regione i pessimi regali sanitari fatti alle cittadine e ai cittadini lombardi: una lunga serie di provvedimenti che favoriscono la sanità privata, peggiorano le liste d’attesa e aumentano le diseguaglianze nell’accesso alle cure.

Agnoletto: “Ridiamo al Pirellone i pessimi regali che ci ha rifilato”

“Oggi eravamo davanti alla Regione come Babbo Natale per restituire simbolicamente al mittente i pessimi regali sanitari che la Giunta regionale ha fatto ai cittadini lombardi – ha dichiarato Vittorio Agnoletto, di Osservatorio Salute –. Una lista infinita di provvedimenti, i cui nomi abbiamo appeso all’albero di Natale montato davanti alla sala del Consiglio regionale”.

Al centro della protesta, in particolare, la delibera del 15 settembre 2025, che chiede alle ASST di sottoscrivere convenzioni con assicurazioni sanitarie, mutue e fondi, garantendo ai loro iscritti canali privilegiati di accesso a visite e ricoveri.