Israele teme che dietro una grande esercitazione missilistica in Iran possa celarsi un attacco a sorpresa. È questa l’indiscrezione raccolta da Axios, secondo cui funzionari israeliani avrebbero avvertito l’amministrazione Trump nel corso del fine settimana. Il sospetto, spiegano tre fonti israeliane e statunitensi, è che i movimenti di forze dei Guardiani della rivoluzione non siano soltanto preparativi addestrativi, ma possano diventare copertura per un’operazione offensiva contro lo Stato ebraico.
A spingere l’allarme è soprattutto la memoria ancora viva del 7 ottobre 2023. Due anni fa, l’attacco di Hamas arrivò dopo una serie di segnali ignorati. Ora la soglia di rischio delle Forze di difesa israeliane è molto più bassa. Le fonti citate da Axios descrivono i recenti movimenti missilistici iraniani come un déjà-vu: qualcosa di simile era stato rilevato già sei settimane fa, senza esiti. Per questo l’intelligence israeliana evita previsioni nette. “Le probabilità di un attacco iraniano sono inferiori al 50%, ma nessuno vuole correre il rischio”, afferma una delle fonti.
Israele teme “un attacco iraniano mascherato da esercitazione” e chiede aiuto a Trump. Lo rivela Axios
Dalla parte americana, invece, prevale maggiore prudenza. Una fonte dell’intelligence Usa ha spiegato che al momento non emergono indicazioni concrete su un attacco imminente. Ma le stesse fonti avvertono che l’incertezza potrebbe alimentare una spirale pericolosa: un errore di valutazione basterebbe a far scattare un’escalation diretta tra Israele e Iran.
Il tema della ricostruzione delle capacità missilistiche iraniane potrebbe entrare nell’agenda dell’incontro tra Benjamin Netanyahu e Donald Trump a Miami, previsto a fine dicembre. Secondo Nbc, il premier israeliano vuole discutere proprio degli sforzi di Teheran per riarmarsi e della possibilità di dover colpire l’Iran nel 2026.
Secondo diverse fonti, l’intelligence militare israeliana e il Mossad ritengono che Teheran abbia iniziato a ricostruire le proprie forze, con una motivazione maggiore della fase successiva alla guerra dei 12 giorni di giugno.