Il Cremlino gela Kiev: “Pace vicina, ma l’Ucraina deve ritirarsi dal Donbass”

Mosca gela Kiev e, pur ritenendo più vicina un'intesa, spiega che la pace deve passare per il ritiro delle truppe ucraine dal Donbass.

Il Cremlino gela Kiev: “Pace vicina, ma l’Ucraina deve ritirarsi dal Donbass”

L’intesa sulla pace è più vicina anche per Mosca. Ma la fine della guerra in Ucraina, secondo il Cremlino, deve necessariamente passare per il ritiro delle forze di Kiev dal Donbass. Come a dire che la pace si può fare ma solo alle condizioni di Vladimir Putin, ovvero la conquista completa del Donbass, attualmente non tutta occupata militarmente dalle truppe russe.

Inoltre, dall’altra parte, anche l’Ucraina non sembra intenzionata a cedere né sul Donbass né sulle garanzie di sicurezza che, per Volodymyr Zelensky, necessiterebbero della presenza di truppe straniere nel territorio ucraino. Insomma, dopo l’incontro tra Trump e Zelensky di passi avanti concreti ce ne sono pochi.

Pace in Ucraina, la Russia la vede più vicina ma vuole il Donbass

Secondo il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, la decisione che dovrebbe prendere Kiev sul Donbass è quella del completo ritiro delle forze armate dalla regione. Per Peskov l’unica soluzione è il ritiro delle forze armate “oltre i confini amministrativi”. Il portavoce del Cremlino, comunque, si dice d’accordo con Donald Trump quando sostiene che i colloqui per la fine della guerra sono in una fase finale. Tanto che Peskov dice di condividere la posizione del presidente degli Stati Uniti.

Per il momento, comunque, Peskov non si sbilancia sui singoli punti dell’accordo, ritenendo che sia “sconsigliabile” commentare pubblicamente i temi in discussione. Questioni che riguardano il Donbass ma anche la centrale nucleare di Zaporizhizhia, su cui permane lo stallo. Intanto lo stesso portavoce del Cremlino spiega che Putin e Trump non hanno parlato della possibilità di una tregua per il Natale ortodosso, il 7 gennaio.

Zelensky, invece, ribadisce che la presenza di truppe straniere in Ucraina è una parte essenziale delle garanzie di sicurezza per Kiev. E sottolinea anche che restano due punti su ci l’accordo è lontano, ovvero la centrale di Zaporizhzhia e i territori contesi. Due questioni che non permettono di completare il piano di pace, in 20 punti, che attualmente è pronto al 90%, secondo il presidente ucraino.