Le Borse europee bruciano 276 miliardi, crollando sotto i colpi di una giornata densa di eventi politico-economici di rilievo, appesantite dall’andamento al ribasso del petrolio, che certifica quanto gli investitori temano il rallentamento economico globale: l’Europa brucia 276 miliardi, solo 20 il listino italiano. A Milano Piazza Affari amplia pesantemente il ribasso e chiude in calo del 4,44% archiviando la peggior seduta dal 26 febbraio 2013: il listino milanese crolla a 18.300 punti, ai minimi dal 18 dicembre dello scorso anno. Tengono appena meglio gli altri listini del Vecchio continente: Londra perde il 2,83% in linea con Francoforte 8-2,87%) mentre Parigi scende del 3,63%. Gli investitori cedono le azioni e si rifugiano nei titoli di Stato soprattutto tedeschi, che salgono azzerando i rendimenti del bund. Venduti, invece, i titoli dei Paesi più in difficoltà come Italia, Spagna e Grecia. La Borsa di Atene sprofonda di oltre dieci punti percentuali per i timori sugli stress test della Banca centrale europea sulle banche elleniche prima di chiudere in calo del 6,25%. Sale in area 165 punti base lo spread italiano
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