A 5 anni dal crollo del Ponte Morandi, il richiamo di Mattarella: “Fare giustizia, il tempo non attenua le responsabilità”

Nel quinto anniversario del crollo del Ponte Morandi di Genova, il capo dello Stato, Sergio Mattarella, chiede di fare giustizia.

A 5 anni dal crollo del Ponte Morandi, il richiamo di Mattarella: “Fare giustizia, il tempo non attenua le responsabilità”

Il tempo non attenua le responsabilità. A cinque anni di distanza dal crollo del Ponte Morandi di Genova, il richiamo del capo dello Stato, Sergio Mattarella, è chiaro. In un messaggio inviato per l’occasione, il presidente della Repubblica ricorda quello che definisce un “drammatico appello alle responsabilità di quanti sono incaricati di attendere ad un pubblico servizio, sia di coloro che provvedono, sul terreno, alla erogazione agli utenti, sia di chi deve provvedere alla verifica delle indispensabili condizioni di sicurezza”.

Crollo del Ponte Morandi, il richiamo di Mattarella

Mattarella ricorda il “tragico bilancio di vite umane annientate” e la “profonda ferita inferta alla città di Genova e alle coscienze di tutti gli italiani”, rinnovando e rafforzando “i sentimenti di vicinanza e solidarietà ai familiari delle vittime e a quanti hanno visto sconvolgere la propria esistenza da una catastrofe tanto grave quanto inaccettabile”.

Per il capo dello Stato quella di Genova è “una vicenda che interpella la coscienza di tutto il Paese, nel rapporto con l’imponente patrimonio di infrastrutture realizzato nel dopoguerra e che ha accompagnato la modernizzazione dell’Italia. Un patrimonio la cui manutenzione e miglioramento sono responsabilità indeclinabili. La garanzia di mobilità in sicurezza è un ineludibile diritto dei cittadini”.

Le responsabilità sul crollo del ponte di Genova

Dal presidente della Repubblica arriva un altro importante monito: “Il trascorrere del tempo non attenua il peso delle responsabilità per quanto accaduto. Ed è responsabilità fare giustizia, completando l’iter processuale, con l’accertamento definitivo delle circostanze, delle colpe, delle disfunzioni, delle omissioni”.

Poi il capo dello Stato sottolinea che “Genova ha saputo mettere in campo una grande reazione civile, che è divenuta forza ricostruttiva. Il nuovo Ponte San Giorgio ha saputo essere un simbolo di ripartenza e di efficace collaborazione tra istituzioni ed espressioni della società. Un risultato importante che dimostra ancora una volta come l’Italia sappia affrontare le sfide più difficili dando il meglio di sé nell’unità”.