A Gaza la pace è ancora lontana. Hamas accusa Netanyahu di sabotare i negoziati e di continuare a massacrare gli inermi civili

A Gaza la pace è ancora lontana. Hamas accusa Netanyahu di sabotare i negoziati e di continuare a massacrare gli inermi civili

A Gaza la pace è ancora lontana. Hamas accusa Netanyahu di sabotare i negoziati e di continuare a massacrare gli inermi civili

Malgrado proseguano senza sosta i negoziati di pace per la Striscia di Gaza, l’accordo appare ancora molto lontano. Da Hamas, infatti, fanno sapere che “non c’è stato alcun progresso nei colloqui per il cessate il fuoco”, poiché il nodo che ostacola l’intesa è la distanza tra il movimento palestinese e il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, in merito al ritiro delle truppe israeliane (IDF) dalla Striscia, considerato dal gruppo islamista una condizione *sine qua non* per raggiungere un accordo.

A Gaza la pace è ancora lontana. Hamas accusa Netanyahu di sabotare i negoziati e di continuare a massacrare gli inermi civili

A complicare ulteriormente la situazione sono i bombardamenti israeliani, che continuano a colpire Gaza causando morte e distruzione. Nelle ultime 24 ore, almeno 61 palestinesi sono stati uccisi. Secondo fonti ospedaliere, 41 persone, tra cui 11 bambini, sono state uccise dalle truppe israeliane. Altre 20 sono invece morte nei pressi di un centro di distribuzione gestito dalla Gaza Humanitarian Foundation (GHF) a Khan Younis: 19 di loro sono rimaste schiacciate nella calca formatasi durante la coda, mentre un’altra persona è stata accoltellata a morte.

Secondo la ONG, a causare il mortale fuggi fuggi sarebbero stati “agenti di Hamas” che avrebbero fomentato il panico, mentre diversi testimoni attribuiscono l’innesco del caos ad alcuni operatori di sicurezza della GHF, che avrebbero usato gas lacrimogeni provocando il terrore tra la folla.

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