di Alessandro Barcella
A Milano la cultura perde Forma. Un gioco di parole che racconta la sostanza della delusione che si vive in queste ore in città. “Miopia culturale”, l’accusa avanzata, e che sta portando al trasferimento in periferia dello storico “Spazio Forma”. Il Comune di Milano infatti, attraverso la propria controllata Atm, non può rinunciare ai costi d’affitto sino ad oggi garantiti dalla Fondazione. Lo Spazio e la sua Fondazione sono una vera mecca della cultura fotografica, che negli ultimi 8 anni ha ospitato tra l’altro oltre 80 mostre dei grandi maestri dell’immagine(staccando il biglietto d’ingresso alle esposizioni ben 500mila volte) e gestito percorsi accademici di formazione per le nuove leve. La delusione del Presidente di Contrasto e di Forma, Robert Koch, è forte: “Dalla nuova Giunta di Milano avevamo grandi aspettative per la cultura, purtroppo disattese. Avevamo sensibilizzato e incontrato molte delle personalità della città, dagli assessori alla cultura, prima Boeri e poi Del Corno, il Gabinetto del Sindaco, gli assessori Majorino, Maran e altri, ma dobbiamo purtroppo registrare una complessiva indifferenza sul progetto. Un’iniziativa privata, con vocazione pubblica, accompagnata da un investimento per la cultura fotografica che nel corso di questi anni ha superato i 5 milioni avrebbe dovuto essere ascoltata con maggiore attenzione”. Motivo del contendere il canone d’affitto degli spazi di Piazza Tito Lucrezio Caro, di proprietà dell’Azienda municipale dei Trasporti. “Sappiamo che le casse del Comune non sono in condizione di poter spendere – prosegue Koch -ma quello che abbiamo sempre chiesto era un riconoscimento pubblico dell’importanza del progetto e una diversa modalità di utilizzazione del palazzo (in comodato e non in affitto come è sempre stato) su cui abbiamo realizzato una grande rivalutazione patrimoniale, dandogli una nuova vita e un nuovo senso”. Secondo l’ex assessore alla cultura Stefano Boeri, “dimissionato” mesi fa dal Sindaco Pisapia, Atm avrebbe risposto che la Fondazione doveva saldare i propri debiti e che l’azienda non era in grado di accollarsi i costi dell’affitto. Piccata la replica di Palazzo Marino, che rifiuta la tesi di “supposti mancati interventi da parte del Comune o di altri enti pubblici milanesi”. Dal 2014 Forma continuerà ad esistere in modo diffuso sul territorio e con sede operativa in periferia .