A Ostia spiagge libere in abbandono. Sarà un’estate da incubo per i romani

Spiagge libere da incubo a Ostia. Rifiuti, vetri, siringhe e niente bagnini. Cittadini in rivolta sui Social, ira 5S sul Campidoglio.

A Ostia spiagge libere in abbandono. Sarà un’estate da incubo per i romani

Sulle spiagge del litorale romano non batte il sole. E non per colpa del clima, piuttosto per le conclamate inefficienze dell’amministrazione dem che, evidentemente, anche quest’anno non è stata in grado di prepararsi per tempo e garantire a romani e turisti un’estate organizzata e sicura. Sì, perché non solo la stagione balneare è iniziata con dieci giorni di ritardo, ma nel primo fine settimana di giugno, quello del ponte tra l’altro, le spiagge libere di Ostia si sono presentate ai bagnanti nella loro veste peggiore. Non solo mancano i bagnini, ma il litorale è sporco, pieno di rifiuti lasciati sulla sabbia.

Spiagge libere da incubo a Ostia. Rifiuti, vetri, siringhe e niente bagnini. Cittadini in rivolta sui Social, ira 5S sul Campidoglio

Basta farsi un giro, o guardare le foto pubblicate sui social: ombrelloni e lettini posizionati dai poveri bagnanti a pochi metri da cumuli di rifiuti, cartoni, bottiglie di vetro. Il trionfo della sporcizia, ma anche di luoghi poco sicuri. Addirittura, come denunciano alcuni utenti sui social, nella sabbia sono stati rinvenuti pericolosi pezzi di vetro e siringhe. Lo racconta una mamma su Facebook dopo aver trascorso alcune ore con la figlia alla spiaggia libera ex Faber.

“La spiaggia”, racconta, “era piena di pezzi di legno sparsi, era sporca ma in una condizione tollerabile. Mentre facevamo la buca per sistemare il nostro ombrellone è uscito l’ago di una siringa fortunatamente protetto da un cappuccio. Poco dopo ecco saltare fuori un vetro rotto”, continua, “non so se ho provato più schifo nel vedere quanto era emerso insieme alla paletta, oppure nel vedere come è ridotta quella spiaggia dove io stessa andavo da piccola. In 34 anni non ho mai visto così tanto degrado a Ostia. Per non parlare dell’impossibilità di noleggiare un lettino o un ombrellone e del fatto che nella parte centrale della spiaggia non c’erano neppure i secchi per l’immondizia”.

Il degrado, insomma, è evidente, tanto che il consigliere capitolino del Movimento 5 Stelle, Paolo Ferrara, ha organizzato nel weekend, insieme ad altri rappresentanti, un flash mob in maglia rossa da bagnino “per denunciare il gravissimo ritardo nell’erogazione dei servizi essenziali sulle spiagge libere del Mare di Roma”. Raggiunto da La Notizia dice: “Mentre nel palazzo lontano si tituba, le spiagge libere sono sporche e prive dei servizi più basilari, senza nemmeno un fazzoletto d’ombra per una persona con disabilità. A garantire qualche chiosco a Capocotta deve pensarci il Consiglio di Stato, che di fronte alla manifesta incapacità del Campidoglio ha di fatto rinunciato a chiedere un nuovo bando di affidamento. L’anno scorso”, continua, “tre spiagge libere sono rimaste senza servizio di salvataggio.

Quest’anno sembra sarà persino peggio, dato che i tratti tutelati ci risultano essere soltanto due. E gira che ti rigira, a forza di ritardare, rispunta la tentazione di tornare ai cari vecchi affidamenti diretti, con buona pace della trasparenza e del merito. Gli stessi affidamenti diretti che noi avevamo provveduto a eliminare progressivamente; le stesse spiagge che noi avevamo riqualificato e che ora”, conclude, “stanno andando in malora. I romani però se ne accorgono, i turisti internazionali pure. Chi può paga lo stabilimento, gli altri si rassegnano al degrado. Succede nella Roma di Gualtieri, il sindaco di sinistra più a destra di sempre”.

Oltretutto, denuncia Ferrara, il tutto succede “curiosamente senza riscuotere molta attenzione da quei media che fino a due anni fa non ci davano tregua”. In effetti, se un fatto del genere fosse accaduto quando a essere sindaca era Virginia Raggi non è difficile immaginare quale sarebbe stato il trambusto mediatico. Allo stesso modo, effettivamente, sono stati tutti (o quasi) zitti e muti anche sulla mancanza dei fiori sul prato di Piazza Venezia in occasione della Festa della Repubblica, un dettaglio che è stato appena accennato e per il quale comunque nessuno ha osato colpevolizzare Gualtieri.

Due pesi e due misure, insomma. Ieri non ci si pensava un attimo a puntare il dito contro la sindaca penstastellata, oggi, invece, sul sindaco del Pd cala quotidianamente il silenzio, tanto che in molti probabilmente si saranno pure scordati di quale sia la faccia del primo cittadino che amministra la Capitale. Come dice Ferrara, in questa città “c’è monnezza e monnezza”.

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