Abusi nella Chiesa, i dati della Cei: “54 vittime nel 2022”

Abusi nella Chiesa: la Cei ha annunciato i dati che fanno riferimento al fenomeno che purtroppo esiste e preoccupa.

Abusi nella Chiesa, i dati della Cei: “54 vittime nel 2022”

Abusi nella Chiesa: la Cei ha reso pubblici i dati che fanno riferimento all’anno 2022. Dunque, la Chiesa conferma che il fenomeno della pedofilia esiste ed è preoccupante ma viene assicurato che nulla è insabbiato.

Abusi nella Chiesa

Sono stati annunciati i dati degli abusi nella Chiesa nell’anno 2022. Il cardinale Matteo Zuppi, presidente della Cei, ha sottolineato: “La piaga c’è, perché il peccato delle persone fa parte della vita. Quello che è importante è che si riesca prevenire e a identificare gli abusi, il loro colpevoli e le eventuali complicità. Mi sembra che lo sforzo della Chiesa è tutto in questo senso e continuiamo con fermezza. Siamo i primi ad essere interessati per trovare i meccanismi giusti perché il peccato (che talvolta diventa anche reato e quando succede deve essere immediatamente perseguito in piena collaborazione con le autorità civili) sia circoscritto”.

Sui possibili insabbiamenti da parte della stessa Chiesa, il cardinale Zuppi ha aggiunto: “Le regole della Santa Sede sono chiare, se c’è una segnalazione in questo senso, va subito girata alla Sede Sede cui spetta il compito di fare le verifiche. Ma oggi il rischio è semmai quello opposto e cioè che per prudenza si avviino procedimenti giuridici anche solo per accertare i fatti”. “Quando riceviamo una segnalazione – ha continuato il cardinale Zuppi – l’invito che viene fatto in tutti i centri di ascolto è di andare anche alle autorità civili”.

I dati della Cei: “54 vittime nel 2022”

I dati degli abusi nel 2022 sono emersi in un report pubblicato dalla Cei. Ed è venuto fuori che nel 2022 quindi i casi segnalati sono stati 32, con 54 presunte vittime e 32 presunti abusatori. resa nota anche l’età delle presunte vittime: due da zero a 4 anni, 4 tra i 5 e 9 anni, altrettanti tra i 10 e 14 anni, 25 tra i 15 e 18 anni e 19 maggiorenni (adulti vulnerabili). 44 sono femmine e 10 maschi.