Addio Olimpiadi e calcio in quarantena. Solo il cretinometro resiste al Corovirus. Siamo in piena crisi ma sui social si litiga per lo scudetto

Il virus che è calato sul mondo proiettandoci in una sorta di film 3D di horror apocalittico si rivela anche una sorta di macchina della verità, diciamo con termini meno aulici un “cretinometro” che mette in luce gli aspetti pubblici meno edificanti, fatto salvo il comportamento eroico di chi è in prima linea. Ad esempio parliamo di sport ed iniziamo dal calcio, la divinità pedatoria che in tempi di cuccagna governava l’esistenza di milioni di persone. Sui social come Facebook divampano polemiche tra chi, nel caso come auspicabile il campionato non venga concluso, debba essere assegnato il titolo. Alla Juventus che è in testa? All’Inter, all’Atalanta? Gli utenti si insultano inferociti lanciandosi epiteti irripetibili e sbranandosi come prima facevano allo stadio. “Cretino”, “deficiente”, “stupido”, “cog.ne”, quelli più riportabili, ma lasciamo alla facile immaginazione dei lettori gli altri o alla curiosità di cercare personalmente.

Insomma per questa gente nulla è cambiato. Il mondo è stato colpito da una pandemia che cambierà il corso della civiltà e loro stanno lì a smoccolarsi parolacce come se ancora tutto fosse come prima in un clima da osteria strapaese. E questo, naturalmente, ha un certo senso sociologico, vista la gran mole di furbetti che le trovano tutte per evadere la quarantena e magari vantandosene. Il cretinometro corre impazzito registrando furiosi scontri calcistici che lasciano allibiti in un momento drammatico come questo. E sul calcio non è finita perché c’è chi vuole giocare e c’è chi non vuole pagare più i compensi nababbici dei pedatori che pretendono milioni e milioni proprio quando è chiara una recessione economica universale. Ma il loro egoismo senza limiti li porta a chiedere e a pretendere, non capendo che quel mondo dorato che hanno soavemente solcato fino a qualche settimana fa non esisterà più e possono dirsi fortunatissimi di avere un sacco di denari da parte rispetto alla gente comune.

Dal loro canto qualche presidente di club furbacchione cerca di lucrare soldi e aiuti dallo Stato magari sottraendoli a ben altre esigenze. In effetti, il mio non vuole essere solo un commento ma anche una sorta di incitamento pedagogico a ritrovare valori più autentici non basati unicamente sul denaro. Naturalmente il fenomeno non è certo solo italiano. Ad esempio, dopo un lungo tira e molla il premier giapponese Shinzō Abe ha concordato con il Cio il rinvio dei giochi olimpici “ma non oltre l’estate del 2021”. Come dire, visto che proprio ci avete costretto a rimandare lo facciamo, ma sia chiaro che si terranno comunque. Contenti gli sponsor che volevano farli a tutti i costi fregandosene della salute pubblica mondiale. E poi c’è chi ha difeso l’evento come Carlo Molfetta, oro a Londra 2012 nel taekwondo, non capendo che un assembramento del genere sarebbe stato distruttivo per tutti. Ecco, il cretinometro alimentato dal virus, non gira vorticoso solo in Italia ma nel mondo intero, mostrando che effettivamente anch’esso che la cretineria non ha proprio confini.