Adozioni, la storia di Vincenzo: morto il compagno e padre biologico, la figlia è orfana per legge

Il travaglio delle adozioni per le coppie omogenitoriali, la storia di Vincenzo: morto il compagno, sua figlia è diventata orfana per legge.

Adozioni, la storia di Vincenzo: morto il compagno e padre biologico, la figlia è orfana per legge

Negli Stati Uniti, luogo di nascita dei due gemelli, è stato sin da subito riconosciuto padre indistintamente sia del maschietto di cui è genitore biologico che della femminuccia concepita dal compagno. In Italia, ha invece dovuto vivere oltre un anno di calvario per vedersi accordata l’adozione grazie soltanto alla decisione del Tribunale di Napoli. In mezzo, la tragica morte del partner e tutte le difficoltà derivanti.

Vincenzo Romano, napoletano di 47 anni, dipendente di una pubblica amministrazione, sa benissimo cosa sia il disagio per gli omosessuali di essere riconosciuti come famiglia. Per Vincenzo – di cui raccontiamo la storia – come per tanti altri persiste la consapevolezza che sui diritti civili il nostro Paese resti pesantemente indietro. Il Governo di destra presieduto da Giorgia Meloni pare intenzionato a barattare la felicità di migliaia di persone con l’affermazione di un’ideologia a dir poco conservativa. A riprova di ciò, basti ricordare la circolare diramata nel marzo scorso dal Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. che ha bloccato la registrazione all’anagrafe dei figli delle coppie omosessuali.

L’atto, peraltro, è stato censurato dal Parlamento Europeo e ha instaurato un vespaio di polemiche con diversi sindaci d’Italia. “I bambini vanno resi giuridicamente sempre uguali – afferma Vincenzo – Il percorso esplicitato dalla Cassazione (nel dicembre 2022 ndr.) e sposato dal Governo, ossia la registrazione genitore biologico e adozione in casi particolari da parte del genitore non biologico, oltre a non essere semplice e scontata non è neanche la soluzione per tutti i casi’’.

La drammatica storia di Vincenzo

Riavvolgiamo il nastro. Vincenzo e il suo compagno Aniello, entrambi residenti a Napoli, dopo quasi vent’anni di amore decidono di divenire genitori. Visto che in Italia per i gay non c’è speranza per la mancanza di una legge specifica, nel 2020 attraverso la Gestazione Per Altri (Gpa) vanno negli Usa per coronare il loro sogno. A realizzarlo una donna di San Diego, in California, sposata con 4 figli e dalla posizione economica solida.

“Per le persone omosessuali tali tecniche di procreazione si possono attuare soltanto negli Usa e in Canada. Ci siamo informati, tolti una serie di dubbi etici e tramite un’agenzia specializzata ci siamo messi in contatto con questa donna’’, afferma Vincenzo aggiungendo: “Con lei si è instaurato un rapporto di affetto che dura ancora oggi. Ci siamo frequentati per un mese, poi ha acconsentito a portare avanti la gravidanza.’’

Il fato ha voluto che nel gennaio 2020 nascessero N. e A. Subito dopo, però, il destino si presenta nella versione più crudele: Aniello, a soli 44 anni, muore in Usa di infarto ad appena 25 giorni dalla nascita dei gemelli. Tornato in Italia con A. e N. mentre si approssima l’emergenza Covid, i problemi non mancano.

Vincenzo sottolinea: “All’anagrafe potevo essere registrato come genitore soltanto del mio figlio biologico. Sino a luglio 2020 sulla bambina, la figlia biologica di Aniello che non c’era più, non avevo nessun diritto fin quando non sono diventato tutore dopo la decisione del giudice del Tribunale di Napoli. In quei mesi di attesa, se lei avesse dovuto fare una vaccinazione, una visita in ospedale o affrontare un’emergenza io in pratica non sarei potuto nemmeno restarle accanto’’.

Adozioni, la decisione del Tribunale di Napoli

Soltanto dopo un anno, nel luglio 2021, il collegio del Tribunale di Napoli consente l’adozione della bimba a Vincenzo vista la delicatezza della sua condizione familiare: un padre single per due gemelli di poco più di un anno. “E mi è andata anche bene, spesso ci vuole anche di più’’ ricorda Vincenzo. “Al di là del fatto che il Governo Meloni, la cui compagine politica ha sempre ostacolato l’adozione quando era all’opposizione salvo dire ora che le pratiche durano pochi mesi – la stoccata – dimentica di affermare che anche in quei pochi mesi il bambino resta senza di una serie di tutele.

Inoltre io e Aniello non siamo certo andati al supermercato per avere i nostri due figli, il percorso è durato diversi anni. Inoltre, negli Usa sono previsti degli approfondimenti psicologici prima dell’ok alla Gpa: la madre può portare in grembo i figli di altri a patto abbia già dei figli’’.

La politica distante

In queste parole sembra esserci anche la risposta implicita alle affermazioni di ieri sul Corsera del ministro per la Famiglia, Natalità e Pari Opportunità Eugenia Roccella che è arrivata a dire come in Italia “la genitorialità per contratto non esiste’’. Il ministro ha ribadito che le coppie omogenitoriali devono “seguire la procedura adottiva”. E bisogna essere chiari: dopo le ultime sentenze della Consulta e della Cassazione, l’adozione in casi particolari immette pienamente il bambino nella rete di parentela del genitore adottivo. Non è una procedura discriminatoria’’.

Riprende Vincenzo sulle differenze tra l’Italia e gli altri Paesi. “Gli Usa non hanno fatto distinzioni tra i miei figli, che portano il doppio cognome. Quando ero ancora soltanto un tutore qui, mia figlia che era erede del padre del deceduto ha ritirato dei soldi del conto in banca. Ho dovuto aprirne uno suo, inoltrando la richiesta al Consolato americano di Napoli. Una volta entrato lì ero in America e quindi genitore di entrambi i bambini. Appena uscito non era più così, non era più così perché ero sul suolo italiano’’.

Anche per Vincenzo una delle strade percorribili è quella di “regolamentare in Italia la Gestazione per altri e rendere uguali i bambini al di là dell’aspetto biologico”. Vedete Padova: la Procura ha impugnato gli atti di nascita per i figli di coppie omogenitoriali. Con tutti i problemi che ci sono, pensano a questo? Che vantaggio ne ha la società? Intanto ora queste coppie devono sperare nelle adozioni e ci vorranno almeno due anni’’.