Affari immobiliari in Grecia. Un’illusione molto pericolosa. Il crollo dei prezzi sembra offrire facili guadagni. Ma tra crisi e tasse è molto più facile rimetterci

Tutti in Grecia a comprare casa a due euro. Il Paese sull’orlo del default sembra essere diventato l’Eldorado per tanti piccoli affaristi fai-da-te. Incoraggiati dalla mancanza di liquidità, tanti pensano infatti di guadagnare proprio lì dove la crisi è più nera. Se i greci stanno da tre settimane con le banche chiuse, al bancomat possono prelevare appena 60 euro al giorno (e forse diminuiranno pure) allora il prezzo delle case sarà bassissimo, con migliaia di occasioni e una folla di proprietari costretti a vendere. In effetti il mercato immobiliare è depresso, in molte aree più di quanto non lo sia in Italia o Spagna. Ma la rincorsa al mattone greco nasconde non poche incognite, delle quali i cacciatori d’affari improvvisati dovrebbero tener conto. Intanto la Grecia non è tutta uguale. Una cosa sono le abitazioni nelle isole, che vanno a ruba nei due mesi centrali dell’estate, e un’altra cosa sono le case nelle maggiori città, come l’affollata Atene.

AFFITTI DIFFICILI
Mentre nelle isole il reddito possibile è limitato a poche settimane, nelle città affittare è complicato e per effetto della crisi non sempre facile farsi pagare la pigione. Se il mercato è tanto caduto in basso, però, i prezzi sembrano più che allettanti. Sarà il caso allora di approfittarne? La risposta è nettamente più no che sì. Per due motivi. Il primo è finanziario. Ottenere un mutuo in Grecia è un’impresa quasi impossibile, anche se si è stranieri e in grado di dimostrare redditi adeguati. Ma è il secondo punto che taglia la testa al toro. A causa dell’immenso debito pubblico il Governo ha già molto alzato la tassazione sulla casa. Queste imposte, che eroderebbero qualunque invetimento è possibile che salgano ancora, colpendo più di tutti i proprietari di immobili non residenti. Si rischia dunque di comprare gli immobili a un prezzo molto conveniente, ma di doverci poi pagare sopra tante di quelle tasse da lasciare al Fisco ellenico tutti i possibili ricavi, e anche di più. Sarebbe una beffa, perciò, doversi poi vendere le case in Italia per pagare le tasse in Grecia.

LE OCCASIONE? RARE
Discorso diverso ovviamente per quelle opportunità irripetibili, immobili di particolarissimo pregio o altre occasioni ascrivibili però a una fascia molto alta. Anche nelle isole, tempio del turismo internazionale, dove l’Unione europea ha preteso la fine degli incentivi fiscali, pur con un consistente aumento delle tasse è possibile selezionare alcune dimore o attività economiche (soprattutto di tipo alberghiero) in vendita. Improvvisarsi imprenditore è però altrettanto pericoloso che improvvisarsi immobiliarista. E oltre al sistema burocratico e amministrativo greco c’è da tenere presente il rischio di una possibile crisi futura del Paese. Se oggi infatti il fallimento è – forse – scongiurato per un soffio, la precarietà delle casse greche non consigliano di scommettere su come andranno le cose in futuro.