In Italia il problema degli affitti universitari è diventato un’“emergenza strutturale”. A denunciarlo è il Codacons, che parla di “vera bagarre al rialzo sulla pelle degli studenti”, costretti a pagare cifre altissime per stanze spesso piccole e prive di garanzie di qualità.
I numeri del caro-affitti
Secondo l’associazione, i canoni per una stanza singola hanno ormai raggiunto livelli insostenibili: 500, 700 e perfino 750 euro al mese. Una spesa che pesa enormemente sui bilanci delle famiglie, soprattutto in un momento di salari stagnanti e caro-vita diffuso.
“Da anni raccogliamo le segnalazioni di ragazzi e genitori spremuti da un mercato fuori controllo, mentre il governo continua a favorire chi incassa”, accusa il Codacons, sottolineando la totale mancanza di politiche efficaci per contenere i costi.
L’incognita Pnrr
Al centro delle critiche anche il piano del Pnrr per la realizzazione di nuovi studentati, presentato come la soluzione al problema. A oggi, però, i risultati appaiono scarsi: “poche migliaia di posti letto attivati, obiettivi lontanissimi e totale incertezza sul futuro”, afferma l’associazione.
Il confronto con l’estero
Il quadro italiano appare ancora più critico se confrontato con altri Paesi europei. In Spagna, ad esempio, il Comune di Alcorcón – alle porte di Madrid – ha appena avviato la costruzione di oltre 800 appartamenti a canone sociale, di cui 300 riservati a studenti e ricercatori universitari.
Si tratta di abitazioni nuove, di 33 metri quadrati, con affitti calmierati fissati a 393 euro al mese: meno di quanto in Italia viene richiesto per una semplice stanza singola.
“Il confronto è impietoso – evidenzia il Codacons – mentre altrove si interviene con progetti concreti per garantire il diritto allo studio, in Italia lo Stato resta immobile. Il risultato è che migliaia di studenti rinunciano o faticano a proseguire il proprio percorso universitario a causa di costi insostenibili”.
La proposta del Codacons
L’associazione torna quindi a chiedere al governo un programma strutturale di edilizia a canone calmierato, che coinvolga Stato, enti locali e università. Obiettivo: garantire alloggi accessibili e dignitosi non solo agli studenti, ma anche ai giovani lavoratori.