Washington, spara e ferisce due militari della Guardia Nazionale vicino alla Casa Bianca: arrestato un afghano

Due soldati della Guardia Nazionale gravemente feriti a Washington. L’FBI indaga per terrorismo mentre Trump attacca duramente Biden

Washington, spara e ferisce due militari della Guardia Nazionale vicino alla Casa Bianca: arrestato un afghano

L’inchiesta sull’aggressione ai due militari della Guardia Nazionale feriti a colpi d’arma da fuoco nel cuore di Washington sta cambiando rapidamente contorni e significato. Le autorità hanno confermato l’arresto del sospetto attentatore, un cittadino afghano rimasto a sua volta gravemente ferito nello scontro. Il gesto, avvenuto a pochi passi dalla Casa Bianca, ha colpito due soldati del West Virginia impiegati nella capitale nell’ambito del massiccio dispiegamento ordinato da Donald Trump nei mesi scorsi.

In un primo momento era circolata la notizia della morte dei due militari, poi corretta dal governatore Patrick Morrisey, mentre il direttore dell’Fbi, Kash Patel, ha invitato il Paese a pregare per le loro condizioni, definite critiche. Poche ore dopo si è appreso che l’Fbi indagherà l’accaduto come un atto di terrorismo, una qualificazione che sposta l’attenzione sul profilo del sospetto.

Secondo quanto riportato da Cnn, Rahmanullah Lakanwal era arrivato negli Stati Uniti nel 2021 grazie ai permessi speciali concessi dall’amministrazione Biden dopo il caotico ritiro dall’Afghanistan, ottenendo poi l’asilo nel corso di quest’anno. Fonti di Fox News aggiungono che il 29enne aveva collaborato in passato con l’esercito americano e con la Cia, prima di essere trasferito negli Usa un mese dopo il ritiro delle truppe. Un passato che rende ancora più complesso il quadro e alimenta il dibattito politico già rovente.

Washington, due militari della Guardia Nazionale feriti: arrestato un afghano. Trump attacca, Biden condanna

Trump, che segue gli sviluppi da Mar-a-Lago, ha parlato di “atto di malvagità, odio e terrore”, definendo l’attentatore “un animale” e annunciando di aver ordinato al Dipartimento della Guerra la mobilitazione di altri 500 membri della Guardia Nazionale per rafforzare la sicurezza di Washington. Il presidente ha promesso una “giustizia rapida e certa”, sottolineando che gli Stati Uniti “non si piegheranno mai” al terrore.

Alle sue parole si è aggiunta la reazione dell’ex presidente Joe Biden, che ha espresso cordoglio e vicinanza ai due militari e alle loro famiglie. “La violenza di qualsiasi tipo è inaccettabile e dobbiamo essere uniti contro di essa”, ha scritto su X, definendosi addolorato insieme alla moglie Jill.

Nel frattempo, l’immigrazione torna al centro della scena. L’US Citizenship and Immigration Services ha annunciato la sospensione a tempo indeterminato dell’esame di tutte le richieste provenienti da cittadini afghani, in attesa di una revisione dei protocolli di sicurezza. Una decisione arrivata dopo le accuse lanciate da Trump alla precedente amministrazione, responsabile – a suo dire – di aver fatto entrare nel Paese “milioni di stranieri non controllati”, tra cui lo stesso Lakanwal.

Washington si ritrova così a fare i conti con un attacco che riapre vecchie ferite e accende nuove tensioni politiche, mentre le condizioni dei due soldati restano un doloroso punto interrogativo. Continuerà a far discutere il rapporto tra sicurezza interna, immigrazione afghana e responsabilità istituzionali.