Agguato a Roma. Ucciso con un colpo di pistola alla testa il capo degli irriducibili della Lazio. L’omicidio è avvenuto al Parco degli Acquedotti

Omicidio a Roma. Un noto ultras della Lazio, Fabrizio Piscitelli, 53 anni, è stato ucciso, questa sera, al Parco degli Acquedotti, raggiunto da un colpo di arma da fuoco alla testa. A dare l’allarme è stato un passante. La vittima, detto “Diabolik”, era il capo degli Irriducibili della curva Nord del tifo laziale. Secondo i primi accertamenti gli hanno sparato alle spalle, alla nuca, vicino l’orecchio sinistro. L’omicidio è avvenuto in via Lemonia 273, all’interno del Parco degli Acquedotti.

Piscitelli è morto sul colpo. Ad indagare sono gli investigatori della Polizia coordinati dai magistrati della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma. Secondo una prima ricostruzione degli inquirenti, ad agire, intorno alle 19, sarebbe stato un uomo che ha raggiunto Piscitelli a piedi, vestito da runner per confondersi tra i tanti che nel pomeriggio fanno jogging nel Parco.

Al momento non è chiaro se ad ucciderlo sia stato un problema legato alla criminalità organizzata, nel più classico dei regolamenti di conti, o se si sia trattato di una vendetta legata all’ambiente della tifoseria laziale di cui, per anni, è stato il simbolo assoluto. Quel che è certo è che Diabolik, nei suoi ultimi istanti di vita, sedeva su una panchina del parco, probabilmente assieme ad un’altra persona.

Piscitelli non era conosciuto solo per la sua decennale militanza nella curva biancoceleste. Anzi nel corso degli ultimi anni più che per il suo ruolo di storico capo degli Irriducibili, era finito sui giornali per i suoi guai con la giustizia, non ultimo quello per la tentata estorsione ai danni del presidente della Lazio Claudio Lotito. Ma uno dei fatti più gravi risale al 2013 quando, dopo una breve latitanza, veniva arrestato perché considerato promotore e finanziatore di un traffico internazionale di stupefacenti. Fatti per i quali, dopo tre anni si vedeva confiscare due milioni di euro.