Alcolismo, parla la psicologa e psicoterapeuta Parsi: “Non c’è alcuna attenzione per i ragazzi. Il peso di chi sta male è tutto sulle spalle delle famiglie”

Dall’ultima relazione del Ministero della salute sul fenomeno dell’alcolismo, emerge che in Italia sono aumentati i consumi più a rischio, quelli di alcolici fuori dai pasti, e che sono aumentati anche i minorenni che fanno uso di alcol. Una piaga ben nota alla psicologa e psicoterapeuta Maria Rita Parsi di Lodrone, da sempre particolarmente sensibile ai problemi degli adolescenti.

Professoressa Parsi, dalla relazione ministeriale emerge un aumento dei consumi di alcolici in Italia, compresi quelli da parte di minorenni, a cosa è dovuto tutto questo secondo lei?
Il vino in greco si chiama farmaco, una cura, e succede così che più persone con diverse problematiche e sofferenze facciano ricorso all’alcol. L’adolescenza poi è un momento difficilissimo di passaggio, una specie di iniziazione alla vita adulta, una fase particolare anche a livello ormonale. Si possono quindi ,incontrare delle difficoltà e quando non si è seguiti da un punto di vista di igiene mentale, quando non vi è un lavoro di prevenzione indirizzato alle famiglie tramite le scuole, considerando anche l’invasione del virtuale, questi sono i risultati. Non c’è alcuna attenzione sul mondo dei ragazzi. Non ci si preoccupa dei loro sentimenti e delle loro emozioni. In una società del genere, con otto tipologie di famiglie diverse, non stupisce che qualcuno prenda l’alcol come un modo per disinibirsi e non pensare.

Il Ministero sostiene che a consumare di più alcol occasionalmente sono quelli che hanno titoli di studio più elevati e soprattutto donne.
L’alcolismo femminile sta diventando un problema serio. L’alcol spesso consente di reagire, ma c’è un confine ed ecco perché sono fondamentali l’assistenza terapeutica, la gestione delle dipendenze, l’educazione.

Nella relazione viene evidenziato anche che, trascorsi diciotto anni dall’approvazione di una legge per affrontare il problema dell’alcolismo, la norma ancora non trova pienamente attuazione. Cosa è successo e cosa si può fare?
E’ successo come con la legge Basaglia. I manicomi erano luoghi assolutamente inaccettabili, Basaglia li ha eliminati, ma lo ha fatto proponendo una serie di strutture di riferimento, come hanno fatto in Francia, come comunità, attività assistenziali, luoghi di socializzazione, in grado di sostituire per una persona l’attività manicomiale che era diventata una tortura. Invece i manicomi sono stati chiusi e chi si è trovato fuori da quelle strutture non ha avuto altro. Tutto è stato ributtato sulle famiglie, che fanno quello che possono fare e il clima familiare si ammala ancor di più. Ci vuole metodo, organizzazione, previsione, economia, investimenti. Se questo non c’è stiamo parlando di aria fritta, di falsità. Il quotidiano dell’alcolista, della sua famiglia, necessità di cure e di serie attività di prevenzione.