Torrisi non cede al diktat di Alfano. Resta presidente commissione Affari costituzionali al Senato

Torrisi deve lasciare la presidenza della commissione Affari costituzionali al Senato. Lochiede Alfano, mentre Renzi fa il pompiere e Lupi litiga con Orfini

Salvatore Torrisi deve lasciare la presidenza della commissione Affari costituzionali al Senato. Il leader di Alternativa popolare, Angelino Alfano, gli ha chiesto un passo indietro dopo la votazione di ieri, che ha creato molte fibrillazioni nella maggioranza. “Vsto che si tratta di una questione di principio è chiaro che una sua permanenza alla presidenza è incompatibile con Ap”, ha spiegato il ministro degli Esteri. Ma Alfano ha anche lanciato un messaggio al Pd: “Non siamo nati ieri se qualcuno cerca pretesti per creare fibrillazioni nella legislatura e nel governo e andare a elezioni anticipate, allora lo dica chiaramente”. Torrisi ha comunque risposto per le rime: “L’intervento mi sembra irrituale e inconcepibile, manco il partito comunista sovietico faceva queste cose”.

Tra alfaniani e renziani i rapporti sono ai minimi storici. “Orfini è surreale. Provi invece a essere sincero: dica chiaramente se vuole la crisi o no”, ha ribadito il presidente dei deputati di Ap, Maurizio Lupi. Ma proprio il reggente del Pd ha rilanciato: “Dobbiamo portare a termine la legislatura”.

Ma lo stesso Matteo Renzi ha voluto abbassare i toni in merito alle tensioni nella maggioranza: “Non vogliamo sentire pronunciare la parola ‘crisi di governo’. Questi sono giochini da prima Repubblica”. Del resto già La capogruppo al Senato di Ap, Laura Bianconi, ha cercato di diffondere ottimismo: “Sono convinta che  Torrisi, che e’ una persona perbene, farà il bene di questa comunità politica e delle istituzioni e sminera’ lui stesso tutta questa situazione”.  Dal Movimento 5 Stelle, invece, è arrivata la spiegazione sul voto dato a Torrisi: “Noi lo abbiamo votato, come tutte le opposizioni, perché abbiamo voluto dare una dimostrazione plastica che la maggioranza non c’è. Basti pensare che è il candidato della maggioranza ha preso solo undici voti. Undici voti, su trenta”, ha dichiarato il senatore del M5S, Vito Crimi.