Alitalia, c’è posta per te

 Etihad e Alitalia fanno il passo avanti, probabilmente quello decisivo, verso il matrimonio. Secondo Repubblca.it I vertici delle due compagnie hanno infatti annunciato congiuntamente che è pronta la lettera, da parte del vettore emiratino, che “preciserà le condizioni e i criteri per il proposto investimento nel capitale da parte della compagnia che, negli ultimi mesi, ha negoziato con Alitalia e i suoi azionisti”. Il ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, ha specificato che si tratterebbe di un investimento da circa 600 milioni, leggermente al di sopra delle aspettative. Etihad è pronta ad investire “intorno ai 600 milioni di euro, con un grande piano industriale che rilancia il sistema degli aeroporti italiani, quindi Fiumicino, Malpensa”, ha detto Lupi a RaiNews24. Quanto all’idea di bad company, cioè una società che raccolga il “brutto” della compagnia e il suo debito, Lupi l’ha esclusa.

Dopo l’approvazione – spiega un comunicato congiunto delle due compagnie aeree – con la conferma dell’accettazione delle condizioni da parte del consiglio di amministratore di Alitalia e dei suoi “stakeholder” (cioè non solo azionisti, ma anche in generale “portatori di interessi”), le compagnie aeree procederanno alla preparazione della documentazione finale per completare l’operazione proposta, in linea con le regole dell’Unione Europea e gli altri requisiti normativi.

“Il

Governo Italiano – si legge nella nota – riconosce l’importanza strategica di questa operazione e guarda favorevolmente alla collaborazione fra Etihad Airways e Alitalia”. Non a caso, il ministro Lupi commenta: “Oggi è un giorno importante per Alitalia, direi decisivo per la nostra compagnia di bandiera di bandiera e per l’intero trasporto aereo italiano”. Dal canto suo, James Hogan, il numero uno di Etihad, risponde: “Siamo lieti di poter andare avanti con questa operazione e confidiamo di raggiungere la positiva conclusione della transazione proposta ad Alitalia. Una partecipazione azionaria in Alitalia sarà utile non solo alle due compagnie”, “darà più scelta e maggiori opportunità di viaggio” da e per l’Italia.

Parole di sollievo da Gabriele Del Torchio, amministratore delegato di Alitalia: “E’ un’eccellente prospettiva” per la compagnia tricolore. “Questo investimento assicurerà una stabilità finanziaria ed è la conferma del ruolo chiave di Alitalia quale asset infrastrutturale strategico per lo sviluppo del settore dei viaggi e del turismo nel nostro Paese”. “Siamo lieti che l’operazione prosegua con Etihad Airways che rappresenta per Alitalia un partner strategico ideale per rafforzare le prospettive di crescita a lungo termine della compagnia”, aggiunge il presidente e investitore fin dai tempi dei “capitani coraggiosi”, Roberto Colaninno.

Si confermano così le indiscrezioni che volevano la bozza dell’accordo alla stretta finale, come emerso nei giorni scorsi. Un unica sorpresa dovrebbe arrivare dall’ammontare dell’impegno emiratino, dato per 500 milioni per una partecipazione vicina al 49% in Alitalia. Garantiranno all’ex compagnia di bandiera il supporto finanziario per un rilancio a lungo termine. In cambio però hanno posto una serie di condizioni che – a questo punto – dovrebbero essere state soddisfatte. Le banche italiane sarebbero pronte a riorganizzare (e forse a stralciare in parte) debiti a breve termine vicini ai 400 milioni. I sindacati, consci che l’alternativa a Etihad sarebbe stata un doloroso fallimento della società, avrebbero dato l’ok a discutere di tagli agli organici. Etihad chiedeva l’eliminazione di 3mila posti di lavoro, ma un punto di equilibrio potrebbe essere trovato attorno ai 2.500. Anche oggi il ministro Lupi ha detto, infatti, “non mi sembra siano queste le cifre” a chi indicava possibili 3mila esuberi. Da parte sua, il governo dovrebbe andare incontro all’operazione facendosi carico di attivare gli ammortizzatori sociali in grado di assorbire e sostenere il piano di tagli al personale.