Alitalia, o si decolla o si precipita

dalla Redazione

“Siamo nella fase più importante della trattativa, che parte questa settimana con lo scambio di informazioni per redigere insieme il nuovo piano industriale di Alitalia all’interno della logica Ethiad, per mettere in sicurezza l’azienda e guardare con serenità al futuro”. L’amministratore
delegato di Alitalia, Gabriele Del Torchio, intervistato a ‘L’Economia Prima di Tutto’ su Radio1 Rai, rassicura in merito al rush finale di trattativa con gli arabi di Ethiad. Alla domanda se Alitalia sia fuori pericolo e se i vertici della società siano ottimisti sull’esito della trattativa, Del Torchio  risponde: “Io sono realista.Negli ultimi mesi abbiamo fatto cose  importanti: l’aumento di capitale, la nuova base di azionisti tra cui  le due banche più importanti d’Italia e Poste Italiane, oltre agli  azionisti storici. Ora ci stiamo concentrando sulle prossime mosse,  per guardare al futuro, e con Ethiad si va esattamente in questa  direzione”.

Ottimista il numero uno della compagnia anche sulla trattativa  con i sindacati, che prosegue dopo che l’azienda ha ritirato la  proposta di cassa integrazione a zero ore: “Oggi continueremo la  discussione con sindacati, penso che il senso di realismo avrà il  sopravvento, ho avvertito una chiara disponibilità delle forze  sindacali e di tutte le donne e gli uomini che lavorano in Alitalia”,  ha garantito Del Torchio.

L’attaco di Lufthansa

Aiutino di Stato. Così vede Lufthansa il caso Alitalia. E scrive. ”La compagnia si appella alle forze politiche perche’ si impegnino per condizioni giuste su scala mondiale nella circolazione aerea”, scrive la Lufthansa in un comunicato in cui non si cita esplicitamente il caso Alitalia-Etihad -. ”Noi facciamo i nostri compiti attraverso dolorose misure di riduzione dei costi – si legge fra l’altro -, ma abbiamo bisogno di una concorrenza leale”.

La replica di Lupi

“L’allarme di Lufthansa per il possibile accordo con Etihad – afferma Lupi – conferma che Alitalia e’ sulla strada giusta. Aiuti di Stato? Aggiramento mascherato delle regole della concorrenza? Sembra piuttosto Lufthansa quella che teme la concorrenza”. Il ministro sottolinea che si tratta di “una trattativa tra privati. Al governo italiano, come al governo di ogni Paese, spetta la politica nazionale delle infrastrutture, e in questo senso sta
solo facendo il suo dovere auspicando a livello politico che l’accordo vada in porto. Non permetteremo che si continui a usare l’Unione europea come alibi per bloccare, in questo caso si’, la concorrenza nel comparto aereo. Capiamo il fastidio di Lufthansa nel veder crescere un concorrente a livello europeo e mondiale, ma non possiamo accettare che si usi l’Europa per impedire che l’Italia giochi il suo ruolo in un settore strategico per il nostro paese”.