Alla faccia dei catastrofisti. I vaccini non fermano gli asili. Denunciati due furbetti delle certificazioni. Il ministro Grillo: “Serve una legge quadro”

I dati sui vaccini danno ragione alle politiche di prevenzione del Governo

Si temeva un esercito di bambini espulsi dai nidi e dalle materne perché non in regola con le vaccinazioni. Ma così non è stato infatti i dati raccontano altro e danno ragione alle politiche di prevenzione del Governo che, seppur dolorose, sono state necessarie. Da anni in Italia si assisteva ad una diminuzione delle vaccinazioni e questo ci aveva fatto finire nel mirino dell’Ue, rendendo necessario agire con decisione. Eppure per capire la situazione, in cui non sono mancati casi già accertati di furbetti delle certificazioni, come quello di Livorno in cui due genitori hanno presentato falsi documenti e sono stati denunciati, occorre considerare che i bambini di età compresa tra gli 0 e i 6 anni, secondo i dati Miur sono circa 900 mila.

Di questi, come spiegato ieri dal Presidente nazionale dell’Associazione Presidi Antonello Giannelli, i “casi di allontanamento segnalati sono numericamente molto contenuti, ma ancora non determinati con precisione” per via di problemi all’Anagrafe vaccinale. Un registro, istituito quasi due anni fa assieme al decreto sui vaccini dell’ex ministro della Salute Beatrice Lorenzin, che stenta a funzionare come dovrebbe. Ritardi che erano già stati segnalati e che avevano portato a due proroghe del termine ultimo con cui i genitori avrebbero dovuto mettere in pari con le vaccinazioni i propri figli.

Una scadenza arrivata lunedì scorso e per la quale le opposizioni, in quella che sembra una posizione prettamente politica, avevano chiesto al ministro della Salute Giulia Grillo un ulteriore rinvio raccontando di scenari catastrofici con decine di migliaia di bambini esclusi dalle scuole. Ma così non è stato perché, in realtà, le coperture vaccinali sono molto cresciute in questi due anni al punto che la Grillo ha potuto esultare raccontando che “i cittadini hanno capito che era necessario immunizzare i propri figli”.

Ora che i dati sono sensibilmente migliorati, assestandosi ad una copertura di gregge del 95% su base nazionale, mettendo fine alla fase di crisi acuta, per la quale un anno fa perfino la stampa americana invitava i propri cittadini a prendere dovute precauzioni in caso di viaggio in Italia, si apre una nuova era nella prevenzione. Secondo la Grillo quel che ha reso possibile ottenere questi traguardi, contrariamente a quanto si creda, non è stata la legge Lorenzin che ricorda la ministra “era stata un decreto emergenziale” ma il dibattito pubblico e la diffusione di informazioni corrette. Per questo la ministra ha preannunciato che presto verrà fatta “una legge quadro per gestire le politiche vaccinali”.