Alla faccia della crisi. Vanno a ruba i nuovi Btp Italia

di Monica Tagliapietra

E dire che non c’è una lira. Gli italiani piangono, ma sembrano avere un portafoglio ancora pieno di risparmi. Pronti a tirarli fuori quando c’è qualcosa da guadagnare e nulla da perdere. Il Tesoro non ha fatto in tempo a piazzare il nuovo Btp Italia che i risparmiatori già avevano fatto piazza pulita. Gli ordini hanno superato i 16 miliardi. Vicino al record di 17 miliardi della precedente asta, ma questa volta in un giorno solo. Il Ministero ha così deciso di chiudere oggi alle 14, invece che l’8 novembre come previsto dal calendario dell’asta. Stavolta si procede infatti ancora più spediti rispetto all’ultima emissione dello scorso aprile (quando alla fine della prima giornata si era arrivati a 9 miliardi). Un risultato ancora più sorprendente se si considera l’introduzione del limite massimo per ogni ordine di 500 mila euro ( il minimo è di 1.000),  e una cedola fissa al 2,15% rispetto alle quattro edizioni precedenti.

Questo significa che il rendimento definitivo sarà indicato al termine del periodo di raccolta  e non potrà essere inferiore, appunto, al 2,15%. Mentre le caratteristiche sono uguali alle quattro edizioni precedenti: scadenza 4 anni, indicizzato all’inflazione italiana, sottoscrivibile direttamente dai risparmiatori tramite lo sportello bancario o il canale online, e per chi conserva il titolo nel portafoglio sino alla scadenza del novembre 2017, è previsto pure un piccolo bonus, cioè una maggiorazione sul prezzo di rimborso pari allo 0,4% del capitale investito. Inoltre se tra la data di rimborso e quella di collocamento, il costo della vita dovesse diminuire, il capitale investito verrà interamente restituito. E in questo caso il valore di rimborso sarebbe identico a quello versato all’atto della sottoscrizione. Infine previsti una ritenuta fiscale del 12,5% e niente commissioni sul collocamento.

Tra l’altro chi ha aderito alla prima offerta ha già incassato tre cedole, guadagnando un po’ meno di quanto accadeva in precedenza, visto che la crisi generale incide, ma portando comunque a casa risparmi sicuri. Le tre cedole ammontano in tutto a 560 euro per ogni diecimila euro investiti. Quanti invece hanno sottoscritto la seconda emissione, caratterizzata da due cedole, sempre su diecimila euro hanno sinora ottenuto 437,60 euro di interessi. Meglio che niente.  L’emissione si sta svolgendo mediante la raccolta di ordini d’acquisto degli investitori sul Mot, attraverso la BNP Paribas (Banca Nazionale del Lavoro) e il Monte dei Paschi di Siena Capital Services Banca per le Imprese. Ma perché tutti sono pazzi per il nuovo Btp? La risposta è semplice. È lo strumento che meglio risponde alle esigenze del risparmiatore italiano. Massima sicurezza e minimo rendimento. I titoli di Stato più sicuri di pari scadenza sono i bund tedeschi e bond americani, ma  rendono molto meno. Il vantaggio del titolo italiano è quello di garantire un guadagno più elevato garantendo comunque lo stesso basso rischio dei prodotti analoghi esteri.   In tutto da quando i Btp Italia sono stati lanciati per la prima volta dal Ministero dell’economia e finanze a marzo del 2012, sono stati sottoscritti titoli per oltre 44 miliardi di euro.