Alla faccia della trasparenza. La Destra in Lombardia secreta gli atti della Commissione regionale sul Covid. Insorgono M5S e Pd. Ma la maggioranza a trazione Lega non ne vuole sapere

Che la regione Lombardia, la cui giunta è presieduta dal leghista e fedelissimo salviniano Attilio Fontana non abbiano saputo fronteggiare al meglio la pandemia nei mesi scorsi non è un segreto. Ma ad essere segrete, d’ora in poi, saranno le sedute della Commissione d’inchiesta sull’emergenza Covid, insediatasi lo scorso 21 settembre. Le riunioni proseguiranno dunque a porte chiuse ogni lunedì, al Pirellone da qui ai prossimi dodici mesi e ai tanti lombardi e italiani che chiedono delucidazioni su come sia stata gestita la pandemia da coronavirus alla fine dello scorso inverno e per tutta la primavera scorsa, rimarrà soltanto la relazione finale.

A deciderlo la stessa Commissione composta da tre consiglieri per i gruppi più consistenti (Lega, Forza Italia, Partito Democratico e Movimento Cinque Stelle) e da un consigliere per gli altri gruppi, che ha bocciato a maggioranza un emendamento del Pd (firmato dai consiglieri Jacopo Scandella e Carmela Rozza) al programma dei lavori, sostenuto anche dal Movimento 5 Stelle, che chiedeva riunioni pubbliche con possibilità per la commissione di decidere quali secretare. Il centrodestra, però, ha ritenuto la proposta inutile e, così, la ha affossata. Per il capogruppo dem Fabio Pizzul, “è necessaria trasparenza. Per questo siamo convinti che le sedute debbano essere pubbliche. Va garantita la necessaria riservatezza delle sedute particolarmente delicate – ha chiarito – ma non possiamo certo pensare che per un anno la commissione lavori a porte chiuse. Lo dobbiamo ai lombardi e a tutti quanti hanno sofferto nei mesi dell’emergenza”.

Nell’ultima riunione, presieduta da Gian Antonio Girelli (Pd), è stato condiviso il programma di lavoro sia in termini contenutistici che metodologici, individuando alcune macroaree tematiche e concordando le modalità operative per lo svolgimento dei lavori. Il programma sarà ufficializzato e dettagliato in occasione della seduta di lunedì 26 ottobre, quando la Commissione comincerà ad entrare nel merito dei lavori affrontando come primo ambito quello delle competenze istituzionali. In occasione del suo insediamento, i consiglieri pentastellati Monica Forte, Marco Fumagalli e Gregorio Mammì in una nota.

Avevano sottolineato come “Questa Commissione dovrà avere finalità non partitiche ma esclusivamente istituzionali, mirate a verificare il funzionamento a tutti i suoi livelli della catena di comando della sanità lombarda. Servirà a monitorare l’andamento della macchina amministrativa della Regione Lombardia in materia di sanità, e non sostituirsi eventualmente alla magistratura”, chiaro dunque che di fronte alla volontà di rendere segrete le sedute abbiano osservato che “la Commissione di inchiesta non deve essere un Tribunale del popolo ma nemmeno un conclave in cui tutto è secretato, si tratta di “una questione di trasparenza che dobbiamo ai cittadini”.