Alluvione in Emilia Romagna, dichiarato lo stato d’emergenza. Segnalati atti di sciacallaggio

Alluvione in Emilia Romagna: decretato lo stato d'emergenza a causa dei tanti danni riportate dalle piogge in tutta la Regione.

Alluvione in Emilia Romagna, dichiarato lo stato d’emergenza. Segnalati atti di sciacallaggio

Alluvione in Emilia Romagna, il Consiglio dei Ministri ha deliberato lo stato d’emergenza a seguiti dei danni che si sono verificati a causa delle intense piogge che si sono abbattute sull’intera Regione. Intanto, vengono segnalati atti di sciacallaggio.

Alluvione in Emilia Romagna, dichiarato lo stato d’emergenza

Dopo la terribile alluvione in Emilia Romagna, il Consiglio dei Ministri ha deciso per lo stato d’emergenza. “Il governo sta operando con la massima prontezza – ha sottolineato il Ministro per la Protezione civile e le Politiche del Mare, Nello Musumeci – d‘intesa con la Regione, per fronteggiare una grave situazione di pericolo per l’incolumità delle persone e l’evacuazione di numerose famiglie a causa di esondazione di corsi d’acqua, allagamenti, movimenti franosi e danneggiamenti alle infrastrutture viarie, ad edifici pubblici e privati, alle opere di difesa idraulica ed alla rete dei servizi essenziali”. La quantità di pioggia che si è abbattuta sulla Regione negli ultimi giorni è pari a un quinto di quella che cade in un anno intero – Coldiretti parla di 20 bombe d’acqua in 24 ore –, con 15 fiumi che per la prima volta in regione hanno superato il livello di allarme.

Segnalati atti di sciacallaggio

Mentre si fa la conta dei danni e si cerca di rialzarsi dalle rovine causate dal maltempo, vengono segnalati degli atti si sciacallaggio. La denuncia arriva dal sindaco di Faenza (Ravenna) Massimo Isola. “È una vergogna – dice – le forze dell’ordine sono in azione per individuare e fermare i responsabili”. Isola ricorda anche che i volontari delle associazioni, della Protezione civile e il personale autorizzato “non chiederanno in alcun modo alla popolazione colpita un esborso di denaro o un contributo. In forma di prevenzione – scrive sui social – vi avvisiamo di non fidarvi di chi fa richieste di questo tipo”.