AltaRomAltaModa, sfilate e debiti

di Marco Castoro

A Roma ci sono oltre ventimila aziende che lavorano nel settore della moda. Poco meno di 3500 si occupano della produzione, le restanti 16.500 sono attive nella distribuzione. Purtroppo la crisi ha fatto diminuire di quasi il 10% il numero di imprese produttrici. Per fortuna però che alla contrazione del mercato interno c’è da registrare sull’altro piatto della bilancia la crescita dell’export del settore moda della Capitale. Gli Stati Uniti si confermano al comando tra i Paesi che strizzano l’occhio al mercato romano: 35,7 sono i milioni incassati dai prodotti esportati. Poi ci sono il Giappone con 26 milioni, Hong Kong con 22,8 e la Cina con 19 milioni. Complessivamente il 2013 è stato un ottimo anno per l’export romano. Nei soli primi 9 mesi sono stati esportati prodotti tessili, abbigliamento, cuoio e calzature per quasi 300 milioni. Addirittura le entrate sono superiori anche al periodo che ha preceduto la crisi economica.
Ogni anno le imprese di questo settore hanno un grande palcoscenico, una specie di festival di Sanremo che porta alla ribalta il prêt-à-porter della Capitale. Si tratta di AltaRomAltaModa, kermesse giunta alla ventiquattresima edizione che alza il sipario proprio oggi in tre location affascinanti della città eterna come il Tempio di Adriano, la Pinacoteca del Tesoriere e lo Stadio di Domiziano. Gattinoni, per la sua sfilata di domani ha scelto come cornice il cantiere del nuovo centro congressi di Eur Spa, La Nuvola, che per l’occasione aprirà un’ala della struttura, visto che l’opera ideata e progettata da Massimiliano Fuksas non è ancora terminata.

Chi sfila
A sfilare saranno maison storiche come Sarli Couture, Curiel Couture, Renato Balestra e Gattinoni. Poi ci sono i nuovi protagonisti consolidati dell’alta moda romana come Giada Curti, Nino Lettieri, Mireille Dagher, Gianni Molaro, Luigi Borbone, Sabrina Persechino e Jamal Taslaq (noto perché caratterizza le sue creazioni con gli spartiti musicali che si riflettono negli abiti e negli accessori). Ci sarà anche una new entry, Raffaella Frasca, nata appena un anno fa.

Chi paga
AltaRomAltaModa viene realizzata ogni anno con i soldi dei soci e con quelli dei privati. Sono soci la Camera di Commercio di Roma (56%), la regione Lazio (18,5%), Roma Capitale (il Comune di Roma, 18,5%) e la Provincia di Roma (7%). Ogni anno la Camera di Commercio mette sul tavolo 1,8 milioni, la Regione e il Campidoglio 600 mila euro ciascuno, la Provincia 235 mila. Alla fine i soci stanziano poco più di 3,2 milioni, ai quali vanno aggiunti i soldi provenienti dai privati e dagli sponsor. Quest’anno c’è Loreal in prima fila. Poi ci sono i fornitori ufficiali: Bernabei, Canon, Giubilarteventi, Marriott Grand Hotel Flora, acqua minerale Smeraldina, Studio 13 Make up. Fanno parte della squadra anche i media partner Elite Traveler, Dimensione Suono Roma. Una serata è sponsorizzata da Bulgari.

Chi non paga
Ma nonostante i soldi stanziati è scoppiata la polemica tra i soci. Il presidente della Camera di Commercio Giancarlo Cremonesi ha preso di petto il governatore della Regione Lazio Nicola Zingaretti e di rimbalzo anche il Campidoglio. La Regione è in debito con le quote di 1,2 milioni. In pratica non ha sborsato i 600 mila euro di contributi del 2012 e del 2013. Mentre il Comune di Roma deve saldare il 50% dell’anno scorso (301 mila euro). Poi ci sono vecchi debiti, risalenti al 2008, che la società AltaRoma deve ancora incassare da Risorse per Roma (1,2 milioni).
Insomma, queste sfilate costano care e se i debiti non verranno saldati prima o poi la kermesse rischia di chiudere i battenti.