Un’altra passerella della Sinistra. Paga la Regione di Zingaretti. A Roma dopo il Festival dell’economia arriva Radar. Ospiti a senso unico e il conto è degli enti pubblici

A Roma dal 30 novembre al 2 dicembre l'evento "Radar" sostenuto dalla Regione Lazio guidata da Nicola Zingaretti

A ridosso di fine anno le amministrazioni pubbliche piangono miseria, ma a Roma non si bada a spese nel finanziare passarelle di politici ed esperti del pensiero a senso unico, ovviamente a Sinistra. Nei giorni scorsi La Notizia aveva segnalato il Festival dell’economia sostenuto generosamente da Invitalia e dalla Camera di commercio capitolina. Un evento solo apparentemente gratuito, perché nel 2017 incassò fondi pubblici per 400mila euro, mentre non si conosce la dotazione di quest’anno. Soldi che hanno permesso di far sentire a diecimila persone – tanti sono stati gli spettatori secondo l’Auditorium Parco della Musica – le teorie economiche di personaggi come Carlo Cottarelli, Innocenzo Cipolletta, Lucrezia Reichlin, Giuliano Da Empoli e altri, notoriamente in sintonia con la Sinistra, mentre per il Governo si è vista solo il ministro Barbara Lezzi. Un confronto molto sbilanciato, per il quale 21 parlamentari 5 Stelle hanno presentato un’interrogazione al Ministero dell’Economia, chiedendo spiegazioni sulle risorse pubbliche utilizzate da Domenico Arcuri, dominus di Invitalia solo dal 2007 e grande elemosiniere di questa manifestazione.

A organizzare l’iniziativa è stata la società Laterza Agorà, vicina al quotidiano La Repubblica, e che ritroviamo di nuovo ben pubblicizzata in questi giorni sul quotidiano di Mario Calabresi, per un’altra passerella, questa volta dall’originalissimo nome “Radar, orientarsi nel mondo che cambia”, con i loghi di chi paga il conto in evidenza: la Regione Lazio e la sua società controllata Lazio Crea. Niente di male, si dirà: in fondo diffondere il pensiero e la cultura rientrano tra le finalità di un grande ente locale, ma se andiamo a vedere quali sono le antenne di questo Radar ecco che torniamo allo stesso del Festival precedente, per inciso concluso appena pochi giorni fa.

BOERI C’È – Ad alternarsi su un palco e poi in alcune scuole saranno Tito Boeri, il presidente dell’Inps che deve avere almeno tre vite, visto che nella prima dovrebbe occuparsi di pensioni, nella seconda è impegnato a tempo pieno a contestare le politiche del Governo e in una terza collabora proprio con Laterza, società che gestisce anche il Festival dell’economia di Trento, di cui è coordinatore. Un format quest’ultimo, che il neo presidente leghista della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti, non vuole più finanziare, proprio perché fatto diventare da Boeri una sfilata di economisti e personaggi rigorosamente di Sinistra. Esattamente quello che è questo “Radar” sostenuto dalla Regione Lazio di Nicola Zingaretti, candidato alla segreteria del Pd e ovviamente ospite della tavola rotonda di chiusura.

SOLITI NOTI – Se si guarda il panel degli ospiti però si resta di stucco. A dispetto di quanto promette il programma della manifestazione, dove si parla di confronto tra studiosi con punti di vista differenti su immigrazione, globalizzazione e partecipazione, i relatori sono quasi tutti smaccatamente impegnati a Sinistra. Ovviamente si parte da Boeri, che apre i giochi, a cui seguono Pietro Reichlin (ricordate? avevamo visto la sorella nell’evento precedente all’Auditorium Parco della musica), figlio di Alfredo Reichlin, lo storico parlamentare del Pci e poi Pds, e di Luciana Castellina, anche lei in Parlamento col Pci, tra i fondatori del Manifesto. A dire la sua anche Marta Fana, ricercatrice universitaria a Parigi e autrice di un saggio (editore Laterza, ma va!), alla quale Il Foglio (non certo un giornale di destra) ha dedicato un ritrattato al vetriolo, definendola un’opinionista e antagonista in quota “cervelli in fuga”, convinta sostenitrice della necessità di aumentare le tasse per tutti.

Nell’elenco degli interventi c’è poi Stefano Allievi, prestigioso sociologo e direttore del master sull’Islam all’Università di Padova, Marc Lazar, noto studioso dell’estrema sinistra, Marta Dassù, già consigliere di D’Alema, viceministro degli Esteri con i governi di Monti e Letta, oltre che nominata da Renzi nel Cda di Finmeccania-Leonardo e membro della riservatissima Trilateral e di Aspen, il salotto buono dei poteri forti di mezzo mondo. Ecco tutto questo e molto più va in scena a Roma dal 30 novembre al 2 dicembre. Il biglietto lo paga Zingaretti.