Ambientalista ed europeista. Così sarà il nuovo Movimento. Parla il vice capogruppo M5S alla Camera, Scerra: “Con l’ex premier possiamo costruire il futuro”

Ambientalista ed europeista. Così sarà il nuovo Movimento. Parla il vice capogruppo M5S alla Camera, Scerra: “Con l’ex premier possiamo costruire il futuro”

“Il contributo di Giuseppe Conte non può che essere fondamentale, per costruire un nuovo Movimento ambientalista ed europeista, aperto alla società civile”. Con queste parole il deputato M5S e vicepresidente del gruppo alla Camera Filippo Scerra saluta il “ritorno” in politica dell’ex presidente del Consiglio, questa volta come prossimo leader del Movimento. “Giuseppe Conte – prosegue ancora Scerra – incarna perfettamente l’idea di partecipazione alla Cosa pubblica da sempre sostenuta dal M5S”.

Pensa, dunque, che sia la persona giusta per il rilancio dei Cinque stelle dopo la dolorosa scissione causata dalla fiducia al governo Draghi e perché?
Giuseppe Conte ha affrontato da premier la pandemia più drammatica nella nostra storia e ha fatto riguadagnare all’Italia autorevolezza internazionale. Il suo contributo non può che essere fondamentale, per costruire un nuovo Movimento ambientalista ed europeista, aperto alla società civile.

Ma come la mettiamo con il direttorio? L’arrivo di Conte con un ruolo evidentemente da leader – al di là del ruolo formale che gli sarà attribuito – rende necessaria un’ulteriore modifica dello statuto appena cambiato, senza contare il chiarimento dei rapporti con l’associazione Rousseau che lo stesso Conte avrebbe chiesto di riconsiderare. Ci sarà bisogno di una riorganizzazione radicale, non crede?
Io penso che il problema non sia la formula. Troveremo, con l’aiuto dello stesso Conte, la struttura organizzativa più idonea per accoglierlo nella nostra famiglia e permettergli di agire in maniera coordinata con gli altri attori fondamentali della nostra organizzazione.

In questa riorganizzazione che fine faranno i dissidenti che hanno votato no alla fiducia a Draghi?
Quelli che lei chiama ‘dissidenti’, ai miei occhi sono colleghi e in molti casi anche amici con cui ho condiviso battaglie, successi e difficoltà. C’è un dato che però è ineludibile: noi siamo chiamati a fare da portavoce dei nostri iscritti. E gli iscritti ci hanno chiesto di sostenere il governo Draghi. Chi non si è attenuto al loro voto era consapevole delle conseguenze. Spero comunque che in sede parlamentare si possano condividere anche con i nostri ex colleghi battaglie che ci hanno visto lottare insieme fino a qualche giorno fa.

L’ingresso dei 5S in maggioranza poggia sulla creazione del ministero della Transizione ecologica sul quale, per come è stato costituito (senza cioè l’accorpamento dei ministeri dell’Ambiente e dello Sviluppo economico), i suoi colleghi espulsi hanno parlato senza mezzi termini di bluff e sulla difesa dei provvedimenti bandiera M5S. Ma ci sono molti altri temi dirimenti del vostro programma, come per esempio il salario minimo e l’acqua pubblica. Crede che il governo possa essere in grado di realizzarli?
Siamo entrati in maggioranza per continuare la nostra azione riformatrice e per difendere i nostri provvedimenti. Penso alla riforma della Prescrizione, la legge spazzacorrotti, il Superbonus 110 per cento e il reddito di cittadinanza. Riguardo al Ministero della Transizione ecologica, si cerca solo di sminuire un grande successo ottenuto in prima persona da Beppe Grillo, ma direi da tutto il Movimento cinque stelle: è vero che non c’è un accorpamento, ma alcune specifiche deleghe del Mise sono state incorporate nel nuovo Ministero. In primis quella più importante: sto parlando del comparto Energia. È in quel campo che si gioca il futuro green del paese. Il Mite avrà piena autonomia sulla politica energetica, ma anche sull’economia circolare, la mobilità sostenibile, la difesa del territorio ed il contrasto dei danni ambientali. Altro che bluff, anche questo è un risultato storico non solo per il Movimento, ma per le future generazioni.

Nel frattempo pare che il governo Draghi sia partito abbastanza a rilento. Non crede che, vista anche l’evidente eterogeneità della maggioranza, questo esecutivo rischia di essere nulla più che un fuoco di paglia?
L’eterogeneità è legata al fatto che questo governo è il frutto dell’appello del presidente della Repubblica Mattarella a tutte le forze politiche. Un invito a superare proprio gli steccati partitici. Si tratta, chiaramente, di un fatto eccezionale e legato a un momento storico senza precedenti. All’interno di questa maggioranza così ampia sono convinto che il Movimento cinque stelle farà sentire alta la sua voce.