Anche Augias abbandona la Rai e trasloca a La7

Corrado Augias da lunedì 4 dicembre su La7 condurrà in prima serata il nuovo programma "La Torre di Babele".

Anche Augias abbandona la Rai e trasloca a La7

Corrado Augias entra a far parte della squadra di La7 nell’ambito di un accordo biennale con la Tv del Gruppo Cairo Communication. Da lunedì 4 dicembre, in prima serata, nel nuovo programma dal titolo “La Torre di Babele”, Augias affronterà un tema storico in relazione all’attualità e al mondo contemporaneo. Lo annuncia una nota de La7.

Corrado Augias da lunedì 4 dicembre su La7 condurrà in prima serata il nuovo programma “La Torre di Babele”

Corrado Augias giornalista, scrittore, saggista, autore e conduttore, nel corso della sua lunga e prolifica carriera ha firmato alcune delle più prestigiose pagine della televisione pubblica e privata del nostro Paese. “Nessuno mi ha cacciato ma troppa improvvisazione e favoritismi”.

In una intervista oggi al Corriere della Sera Augias spiega: “Passo a La7. Da lunedì 4 dicembre. Ho ceduto dopo anni al corteggiamento di Urbano Cairo e poi anche del direttore Andrea Salerno. Per il gusto della sfida. Farò un programma settimanale in prima serata: La torre di Babele. Un’ora di tv, dopo Lilli Gruber. Ci sarà uno spirito-guida, un ospite ad alto livello, a cominciare da Alessandro Barbero, e alla fine un personaggio a sorpresa, per tirare le somme”.

“Su La7 parlerò di cultura. Sa cosa fece Fabiano Fabiani, quando Bernabei lo mandò via dalla direzione del telegiornale perché troppo di sinistra? Si fece nominare alla direzione centrale dei programmi culturali, che neppure esisteva. Fabiano, gli dissero, lì non c’è niente. E lui: ‘C’è tutto, perché tutto è cultura’”.

“Nessuno mi ha cacciato ma troppa improvvisazione e favoritismi”

“Nessuno mi ha cacciato” dalla Rai, precisa Augias, “ma nessuno mi ha trattenuto. A 88 anni e mezzo devo lavorare in posti e con persone che mi piacciono; e questa Rai non mi piace perché non amo l’improvvisazione. E in Rai oggi vedo troppa improvvisazione, oltre a troppi favoritismi. La tv è un medium delicatissimo. Deve suscitare simpatia, nel senso alto dell’espressione”.