Anche il turismo è in crisi: è tra i settori a maggior rischio default in Italia

Uno studio del Crif evidenzia che il turismo in Italia è uno dei settori maggiormente esposto al rischio di default.

Anche il turismo è in crisi: è tra i settori a maggior rischio default in Italia

Il turismo è a rischio. Anzi, è uno dei settori più a rischio dopo aver registrato, a fine 2023, un tasso di default del 4,1% per le società di capitali. Un dato stabile ma che è tra i più alti in Italia, confermando che quello del turismo è uno dei settori più a rischio: basti pensare che per le società di capitali italiane il tasso medio è molto più basso, al 2,6%.

L’allarme viene lanciato da uno studio del Crif che stima, inoltre, una ulteriore cresciuta per la fine del 2024: l’incremento atteso è superiore al punto percentuale rispetto allo scorso anno.

Il turismo a rischio default

A pesare, viene spiegato nella ricerca, sono il “contesto di instabilità a livello globale, su cui continuano a pesare i conflitti in Ucraina e nel Medio Oriente, tassi di interesse ancora su livelli elevati sebbene in leggera diminuzione, nonché le incertezze in termini di traiettoria politica ed economica in Cina e le elezioni Usa”.

Nel primo trimestre del 2024 gli importi dei finanziamenti erogati alle società di capitale del settore sono in calo dell’1,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Confrontando il dato con quello medio italiano sui pagamenti commerciali, le imprese del turismo registrano un tasso minore di pagatori puntuali (20%) e un numero maggiore di pagatori con grave ritardo (17,4%).

Come sottolinea Luca D’Amico, ceo di Crif Ratings, le imprese del turismo hanno avuto una crescita del fatturato negli ultimi anni, ma il settore “a livello di rischiosità creditizia si colloca su livelli superiori alla media, scontando un mercato fortemente competitivo”.