di Sergio Patti
Tra le mille grane degli enti locali, sta per esplodere un caso che rischia di travolgere l’Anci, l’associazione nazionale dei Comuni italiani. L’organizzazione guidata da Piero Fassino è ormai apertamente in rotta di collisione con una sua controllata, l’Ancitel, società che gestisce molti dei servizi offerti alle amministrazioni comunali. Allo scontro in atto da tempo (si veda La Notizia dell’8 settembre scorso) si sono aggiunti nuovi colpi bassi e a questo punto la pazienza dei lavoratori è sul punto di saltare. A far cadere la classica ultima goccia è stato l’accordo firmato dall’Anci con Il Sole 24 Ore. Nonostante l’associazione dei Comuni pianga miseria, il segretario generale Veronica Nicotra ha acquistato una serie di servizi dal giornale della Confindustria per un import vicino ai 500mila euro. Questi servizi però sono in gran parte identici a quelli offerti da Ancitel e dunque con questa costosa mossa Anci ha inferto un altro colpo alla sua stessa controllata. Strategia suicida?
LAVORATORI TRADITI
Come anticipato ieri da ItaliaOggi, i sindacati non l’hanno presa affatto bene. I dipendenti di Ancitel, va ricordato, sono stati messi in solidarietà e per questo lo Stato il 13 marzo scorso ha concesso il trattamento straordinario di integrazione salariale. Soldi pubblici, insomma. L’obiettivo era però di rafforzare la società e non di svuotarla, come pare invece che stia accadendo. A dimostrazione di un preciso disegno da parte di Anci, i sindacati ricordano le 400 licenze di un software per gestire i contenziosi sull’Ici fatto comprare da Ancitel per 400mila euro, nonostante nessun sindaco ne avesse in precedenza ordinato uno. Ma la spogliazione non finisce qui. Mentre si attende di capire se una delle due società in corsa per entrare nel capitale di Ancitel riuscirà nell’impresa (i gruppi sono Lutech e Data Management e l’investimento si aggira sui 2 milioni di euro) il bilancio dell’azienda dei servizi è tornato in profondo rosso.
SPESE FACILI
Colpa anche della decisione del Consiglio di amministrazione di nominare un consulente con mansioni di fatto dirigenziali, con la promessa dell’assunzione il prossimo novembre. Così mentre Anci e Ancitel si fanno sempre più distanti, con la conseguenza di mettere in serio pericolo i 120 dipendenti della società dei servizi, Fassino si appresta ad aprire l’assemblea nazionale, dal 28 al 30 ottobre a Torino. Giornate che potrebbero diventare più calde di quanto il sindaco padrone di casa non si aspetti, con una guerra aperta pure all’interno delle strutture al servizo dei Comuni. Questa volta però i lavortori non si accontenterano di promesse o spiegazioni deboli come quella fornita dal vicesegretario Anci Alessandro Gargani a proposito del costoso contratto con Il Sole 24 Ore. Secondo Gargani i servizi di Ancitel saranno più autorevoli di quelli del giornale di Roberto Napoletano. Ma non ditelo in Confindustria.